“Chiediamo la disponibilità del prefetto di Siracusa a convocare un tavolo urgente per mettere insieme le organizzazioni sindacali e l’azienda. Siamo di fronte ad una vicenda dai notevoli, possibili, sviluppi sociali e abbiamo il dovere di trovare soluzioni condivise utili a governare questo difficile momento”. Lo affermano i segretari provinciali di Siracusa di Cgil, Cisl e Uil che intervengono dopo la decisione della Lukoil di ridurre la produzione della raffinazione del greggio a partire dal gennaio del 2021 e l’ipotesi di Cassa integrazione per i lavoratori dal primo di aprile del 2021. 

“Uno scenario che deve allarmare tutti pensando alla catena che comprende un indotto importante nella zona industriale. Il sindacato siracusano è pronto a confrontarsi con Lukoil per condividere i passaggi necessari a scongiurare sviluppi peggiori” spiegano i Roberto Alosi, Vera Carasi e Luisella Lionti .

I sindacati temono che il piano presentato dal colosso russo  possa avere un effetto domino su tutta la zona industriale di Siracusa, il cui perno centrale sono proprio gli impianti per la raffinazione del petrolio.

“Un piano aziendale 2021 che – dicono i sindacalisti –  non ci aspettavamo e che non possiamo accettare. Un annus horribilis, questo 2020, che non aveva sicuramente bisogno di quest’ultimo annuncio. Lukoil si confronti con il sindacato provinciale e spieghi i motivi di queste scelte. In Prefettura un tavolo tra forze sociali e azienda.”

“Siamo ben consapevoli che la pandemia sta creando problemi enormi sui mercati internazionali e sulle produzioni – aggiungono i tre segretari -, ma questo annuncio improvviso accresce preoccupazioni sul futuro occupazionale nella nostra provincia. Quanto preannunciato da Lukoil – continuano Alosi, Carasi e Lionti – tocca l’anima della zona industriale. Da molti anni non veniva messo in discussione lo stesso futuro dei lavoratori diretti. Non vorremmo che dopo il ricorso alle ferie, in attesa del prossimo 31 marzo, data di scadenza degli ammortizzatori sociali concessi dal Governo per il Covid, l’azienda pensi di avviare un periodo di cassa integrazione ordinaria per i propri dipendenti”.

Foto tratta da isab.lukoil.com/it

 

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