Si sono incontrati i vertici della Lukoil, il colosso russo del petrolio, ed i sindacati per discutere degli scenari legati alla decisione dell’azienda di ridurre la produzione, di mandare in ferie forzate tutti i dipendenti, seguendo una turnazione, e di avviare la Cassa integrazione dal primo di aprile.

Il pericolo concreto è per tutto i lavoratori della Lukoil e per tutto l’indotto che ruota attorno alle due raffinerie.

“Resta centrale la salvaguardia di tutti i posti di lavoro compresi quelli dell’indotto. Saremo vigili passo dopo passo sul piano aziendale presentato da Lukoil.”

Questo il commento dei segretari generale di Cgil e Cisl, Roberto Alosi e Vera Carasi, e del commissario straordinario della Uil, Luisella Lionti, dopo l’incontro tra il vertice aziendale del colosso russo e i sindacati che si sono ritrovati nella sede di Confindustria Siracusa.

“L’azienda ha presentato un piano di crisi che non smentisce il possibile futuro ricorso alla cassaintegrazione – hanno aggiunto i segretari – L’auspicio che le cose possano cambiare nei prossimi tre mesi è la speranza di tutti. Come abbiamo già detto, siamo perfettamente coscienti della crisi economica generata dalla pandemia. I consumi sono scesi e le produzioni ne hanno risentito. Al centro, però, deve restare la salvaguardia di tutti i posti di lavoro, nessuno escluso. Se si chiedono sacrifici ai lavoratori lo si faccia nell’ottica di un piano di rilancio che segua la ripresa dei mercati e nuovi investimenti che, nei periodi di crisi, sono risultati vincenti per molte aziende. Serve lavorare per dare garanzie occupazionali a tutto l’indotto anche dopo il 31 marzo data ultima del provvedimento che blocca i licenziamenti. Se così non fosse si rischierebbe un disastro occupazionale che non possiamo più permetterci.

Resteremo vigili e continueremo a seguire ogni passaggio del piano di Lukoil – hanno concluso Alosi, Carasi e Lionti – Il dopo Covid deve poter confidare nella disponibilità al sacrificio di tutti. Compreso quello dei grandi colossi. Le aziende, soprattutto se leader delle produzioni industriali, siamo certi, sapranno mettere in campo tutta la propria forza di impresa”.

Confindustria Siracusa auspica, invece, che passi l’emendamento, noto sotto il nome Patto per la raffinazione, nella prossima manovra finanziaria mentre i sindaci dei Comuni industriale spingono per inserire la zona industriale nel Recovery fund.