Confindustria e sindacati chiedono al Governo nazionale di convocare un incontro per risolvere la crisi del Petrolchimico. Dopo la firma del protocollo, avvenuto circa un mese fa, dalla Presidenza del Consiglio non sono arrivate notizie, d’altra parte la guerra in Ucraina sta spostando le priorità non solo dell’Italia ma del mondo intero solo che proprio il conflitto rischia di ripercuotersi in modo drammatico per la Sicilia ed acuire la crisi del settore.

Piano per la Transizione ecologica

Nel piano della Transizione ecologica non ci sono aiuti per le aziende del Petrolchimico, per cui senza contributi per la riconversione le imprese andranno via, tra cui la russa Lukoil,  per investire altrove

Petrolio russo in crisi

La guerra, però, potrebbe accelerare la fuga del colosso del petrolio, in considerazione del fatto che gli intermediari finanziari, da giorni ormai, hanno deciso di non comprare più greggio russo e se le cose dovessero continuare così per Lukoil il destino è segnato. Come hanno fatto sapere i vertici dell’impresa, l’attività prosegue ma è stata indicata una deadline, superata la quale la sostenibilità non potrà essere più mantenuta.

Ultima chiamata a Draghi

A questo punto, Confindustria e sindacati hanno deciso di pressare il Governo per spingerlo a concedere gli aiuti previsti nella cosiddetta Transizione giusta, votata nelle settimane scorse alla Camera. Una sorta di ultima chiamata o sarà la fine di un settore strategico per la Sicilia, in cui si raffina la fetta più grossa di petrolio per il fabbisogno del paese, grazie agli impianti di Siracusa, Gela e Milazzo. Un crollo significherebbe, secondo gli industriali ed i sindacati, il collasso economico e occupazionale.

Appello di Confindustria

“Siamo davanti ad una seria presa di coscienza intervenire per il nostro futuro, salvare un pezzo di Paese che ha bisogno di aiuto per raggiungere l’obiettivo legato alla sfida della transizione energetica” così Alessandro Albanese, Presidente di Confindustria Sicilia.

“In attesa di una politica energetica che affronti concretamente il tema della transizione – ha detto il Presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona – occorre incentivare le imprese e i loro progetti di investimento e ciò verrà chiesto al Governo e al Presidente Draghi. Lo sforzo comune già chiesto alla politica tutta e alla società civile, serve a sostenere una causa giusta che non è di settore né locale ma riguarda il Paese”.

I sindacati

“Condividiamo gli obiettivi – hanno detto i rappresentanti sindacali di CGIL, CISL UIL – e sosteniamo le aziende per le ricadute per i lavoratori e la società tutta. Occorre subito aprire un tavolo di confronto permanente con il Governo ove responsabilità e volontà comune consentano di raggiungere l’obiettivo di difendere le nostre aziende per accompagnarle verso la transizione energetica con gli investimenti programmati e salvaguardare i lavoratori e l’intera economia provinciale”

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