“Le neo deputazione nazionale e regionale convochino in un tavolo istituzioni locali, sindacati, organizzazioni imprenditoriali per affrontare la crisi del Petrolchimico“.
La proposta di Unionports
E’ la proposta del presidente di Unionports, un’associazione di professionisti e imprese portuali operanti nella Sicilia orientale, Davide Fazio, a meno di due mesi dall’inizio dell’embargo alle importazioni di petrolio dalla Russia che rischia di far chiudere le raffinerie Lukoil, senza contare il nodo del depuratore Ias, posto sotto sequestro da giugno dalla Procura di Siracusa nell’ambito di una inchiesta per disastro ambientale, dove arrivano i fanghi delle imprese della zona industriale.
Il conto alla rovescia
“Il 5 dicembre è vicino, meno di due mesi – dice il presidente di Unionports – per portare in salvo la raffineria Lukoil di Priolo della Lukoil e, di conseguenza, il 20% della raffinazione italiana. Per altro le operazioni di spegnimento degli impianti dovrebbero cominciare molto prima. Dal 5 dicembre l’azienda di origini russe ( meditate gente su internazionalizzazioni, delocalizzazioni, privatizzazioni ) non potrà importare petrolio russo. E da tempo non ha accesso al credito con le conseguenze che sappiamo”.
Scatto d’orgoglio per salvare il Petrolchimico
Secondo il presidente di Unionports, il territorio dovrebbe prendere esempio da altre crisi vissute in passato.
“L’atmosfera necessaria, data la situazione di crisi “epocale”, deve somigliare a quella del 28 dicembre del 1960 quando circa venti mila augustani, praticamente tutta la città, scesero in piazza per salvare il porto di Augusta da un provvedimento burocratico che avrebbe tolto alla città e al porto gran parte dello sviluppo conquistato dal 1949 in poi” spiega il presidente di Unionports.
“O l’atmosfera di grande solidarietà – prosegue Fazio – che si costruì attorno al caso Liquichimica alla fine degli anni settanta quando lo stabilimento fu destinato alla chiusura, evitata dall’intervento dello stato e del’ENI dopo che parlamentari i di destra e di sinistra dormirono in fabbrica assieme ai lavoratori”.
La mission del gruppo di lavoro
“Questo gruppo di lavoro, da istituire adesso, deve chiedere subito al governo di creare le condizioni per prospettive , anche per quanto riguarda il caso IAS, che possano consentire alla magistratura di dare tempi necessari a soluzioni tecniche per evitare il blocco dell’intero sistema industriale” chiosa Fazio.
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