Il futuro del depuratore Ias di Priolo sembra ormai chiaro: non tratterà più i fanghi delle imprese della zona industriale ma solo i reflui civili.

Addio all’Ias delle aziende private

Le aziende del Petrolchimico, dopo l’inchiesta della Procura di Siracusa, culminata con il sequestro dell’impianto per disastro ambientale e con l’iscrizione nel registro degli indagati di numerosi manager, si faranno un proprio impianto di trattamento, uscendo, di fatto, dal pacchetto societario dell’Ias, che resterà di proprietà pubblica.

“Consorziare tutti i Comuni industriali”

Il parlamentare regionale del Mpa, Giuseppe Carta, nonché sindaco di Melilli, lancia la proposta di far convergere in questo stesso impianto tutti i reflui civili dei Comuni della zona industriale. Ne aveva parlato a BlogSicilia, nelle settimane scorse, il sindaco di Priolo, Pippo Gianni.

“L’appello che lancio ai Comuni è quello di consorziarsi al depuratore Ias ed utilizzare i soldi per la costruzione di nuovi impianti di depurazione, come previsto per Augusta” dice a BlogSicilia il deputato regionale del Mpa.

I 50 milioni per Augusta

I soldi per la costruzione del depuratore di Augusta, che continua a scaricare i reflui a mare, ammontano a 50 milioni di euro.

Li annunciò, esattamente un anno fa, il parlamentare nazionale di Fratelli d’Italia, Luca Cannata, stesso partito del sindaco di Augusta, Giuseppe Di Mare, anche se il suo ingresso ufficiale è avvenuto nei mesi successivi. Non si è ancora arrivati alla gara d’appalto, per cui Carta gioca in anticipo, provando a convincere le parti in causa a cambiare rotta e puntare tutto sull’Ias, che, nelle sue intenzioni, diventerebbe il principale depuratore dell’Ati idrico

Quale sarebbe la convenienza?

Ma perché Augusta dovrebbe rinunciare ad un suo depuratore? “Intanto per un risparmio dei costi: l’Ias non è distante da Augusta, tutt’altro, e poi è un impianto esistente, vuol dire che non si dovrà perdere del tempo prezioso per costruirne uno tutto nuovo. Siamo anche in una logica provinciale, con l’Ati, insomma non credo sia utile avere più depuratori.

Il caso Siracusa

Nella partita dell’Ias entrerebbe anche Siracusa, che un depuratore ce l’ha già ma non è che funzioni bene. Prova ne sono i valori dell’acqua del Porto Grande che testimoniano come l’impianto di contrada Canalicchio qualche problema lo ha. L’estate scorsa un autorevole ambientalista siracusano aveva paventato la possibilità di convogliare i reflui depurati nell’impianto Ias di Priolo attraverso delle condotte, salvando, così, il Porto Grande dall’inquinamento.

“Stiamo parlando con Siracusa”

“Con la città di Siracusa – spiega il parlamentare regionale del Mpa, Giuseppe Carta – stiamo avviando delle interlocuzioni proprio per coinvolgerla nell’Ias, peraltro, porterebbe con se anche altri Comuni, come Floridia e Solarino”

Un tavolo politico-istituzionale

Il deputato Ars e sindaco di Melilli auspica, però, un tavolo politico ed istituzionale “con tutti gli attori coinvolti”. E’ fondamentale che si siano “i Comuni interessati, il nuovo commissario straordinario unico per la depurazione, Fabio Fatuzzo, ed i rappresentati dell’amministrazione regionale” chiosa Carta.