“Abbiamo trovato la soluzione per il depuratore Ias di Priolo, a breve ci sarà un decreto. Se non fossimo intervenuti l’impianto, che è sotto sequestro della magistratura, si sarebbe dovuto fermare con gravissime conseguenze per il mondo produttivo della Sicilia orientale, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro”. Così il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, parlando davanti a circa 2mila persone che si sono radunate nelle Terrazze del Charleston, a Palermo, per un brindisi di fine anno organizzato dall’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo.

Tra brindisi ed emergenze

Almeno 2-3 mila persone si sono radunate alle Terrazze del Charleston di Mondello, a Palermo, per il brindisi di fine anno organizzato dall’assessore regionale alle Attività Produttive, Edy Tamajo. Assieme a lui il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani. Il governatore e l’assessore, sopra un palchetto di fortuna, hanno parlato delle emergenze finora affrontare, dalla Lukoil al depuratore Ias di Priolo e ora la vertenza Almaviva che riguarda 500 lavoratori. Schifani ha ribadito la piena fiducia a Tamajo, che ha ringraziato il governatore per averlo voluto al suo fianco fin dall’inizio della legislatura. Entrambi hanno affermato davanti alla gente accorsa pet il brindisi “di lavorare senza sosta per la Sicilia” e di non volere entrare nelle polemiche interne a Forza Italia.

La produzione nel Petrolchimico prosegue

La produzione nel Petrolchimico di Siracusa prosegue così come il conferimento dei fanghi nel depuratore Ias di Priolo nonostante l’amministratore giudiziario dell’impianto abbia intimato alle imprese di avviare le operazioni di interruzione dei conferimenti.

“L’attività prosegue perché avviare – dice il vicepresidente di Isab Lukoil, Claudio Geraci – una fermata non può realizzarsi dall’oggi al domani. In ogni caso, l’idea di far scoppiare un’emergenza occupazionale ed energetica a ridosso del 31 dicembre, in concomitanza dell’approvazione della Finanziaria non l’abbiamo. In ogni caso, possiamo fermarci anche la settimana prossima, non è questo il tema ed il problema. Ci stiamo, comunque, organizzando per verificare come procedere”.

La struttura è sotto sequestro dai 6 mesi su provvedimento del Gip di Siracusa in virtù dell’inchiesta per disastro ambientale della Procura di Siracusa. L’amministratore giudiziario ha motivato la sua decisione per effetto della sospensione avvenuta il 9 dicembre da parte della Regione dell’Aia, l’autorizzazione integrata ambientale, necessaria per ammodernare l’impianto che necessita di interventi al fine di renderlo compatibile con le norme a tutela dell’ambiente.

 

 

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