Il Comune di Francofonte è stato condannato dal Tribunale di Siracusa per via di un trasferimento di un dipendente dell’ente da un ufficio ad un altro.

Impiegato è un dirigente sindacale

L’impiegato è un dirigente sindacale,  in servizio al Municipio, in piazza Garibaldi, ed il mese scorso era finito in una sede decentrata in contrada Sant’Antonio ma, secondo quanto emerge nel provvedimento del giudice, “senza il preventivo nulla osta delle organizzazioni sindacali”.

La sentenza del giudice

Inoltre, “il trasferimento del dirigente sindacale/dipendente è oggettivamente idoneo a ledere la libertà e l’attività sindacale, il cui coinvolgimento può venire compromesso dall’allontanamento dal gruppo di lavoro”. Insomma, è emersa, come emerge nel provvedimento, una condotta sindacale, denunciata, nelle settimane scorse, dalla Fp Cisl.

Rientro in ufficio

Il Tribunale, riconoscendo le ragioni avanzate dal legale del sindacato, Maurizio Luminoso, ha disposto il rientro nella precedente sede di lavoro del dipendente comunale, condannando inoltre l’amministrazione di Francofonte al
pagamento di circa 3 mila euro relativamente alle spese processuali.

“Ripristinata la legalità”

“Importante il verdetto emesso dal Tribunale che ha pienamente accolto le richieste del sindacato – ha sottolineato il segretario generale della Fp Cisl Ragusa Siracusa, Daniele Passanisi – ripristinando la legittimità delle ragioni addotte a difesa del lavoratore, indebitamente sottoposto ad un trasferimento non dovuto. E’ singolare – continua Passanisi – l’atteggiamento degli amministratori del comune di Francofonte, che hanno fatto scomodare un Giudice su una lapalissiana questione per la quale più volte la Cisl Fp ha fatto notare, formalmente, che le azioni dell’amministrazione del comune agrumicolo andavano in netto contrasto con i dettati normativi e contrattuali”.

Dialogo con le parti sociali

Un verdetto che deve essere anche un monito, secondo Passanisi, alla ripresa del dialogo dell’amministrazione comunale di Francofonte con le parti sociali. “Invitiamo a questo punto il sindaco, il segretario generale e l’assessore al personale a riavviare un confronto fattivo con le parti sociali da tempo interrotto”.