Sono 107 gli avvocati del Foro siracusano che hanno scritto al Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Siracusa perché intervenga al fine di consentire ai difensori over 50 sprovvisti di Green pass di accedere in Tribunale. Nella lettera ci sono anche professionisti che hanno completato il ciclo di vaccinazione e sono in possesso del certificato verde.
“Dal 15 corrente mese è incredibilmente inibito l’accesso nei locali del Palazzo di giustizia di Siracusa agli avvocati
over 50 non in possesso del green pass cosiddetto rafforzato” scrivono gli avvocati, per cui il divieto rappresenta una forzatura del decreto del Governo nazionale.
Il Tribunale non è luogo di lavoro
Una delle contestazione mosse dai firmatari della lettera è che, “il Palazzo di giustizia non è il luogo di lavoro dell’avvocato: non lo è legalmente e non lo è fiscalmente”, dunque, secondo i legali, cadrebbe il presupposto dell’obbligo del Green pass.
“Il luogo di lavoro degli Avvocati è lo studio professionale“, del resto, “ogni avvocato si reca in Tribunale, come pure presso l’Agenzia del Territorio o l’Agenzia delle Entrate, si reca presso gli Enti pubblici e presso l’ispettorato del Lavoro, si reca presso le banche e le poste, eppure in nessuno di questi luoghi è richiesto il certificato verde rafforzato per gli avvocati”.
Testimoni esclusi dall’obbligo
Nella loro ricostruzione, gli avvocati precisano che “il legislatore, nello specificare chiaramente che la misura del certificato verde rafforzato si applica a cancellieri, magistrati, forze dell’ordine ed, in generale, a tutti i soggetti che prestano la propria attività lavorativa all’interno dei Tribunali” ma “esclude espressamente le parti del processo ed i testimoni, proprio perché non li considera lavoratori e sono invece soggetti essenziali del processo, come lo sono indubbiamente anche i difensori che sono la voce della parte processuale”.
Violato diritto di difesa
Per i 107 avvocati siracusani, “se il criterio normativo utilizzato è l’esenzione dei soggetti essenziali in un processo,
l’avvocato lo è certamente atteso che il mandato difensivo “fonde in un unicum” il professionista ed il proprio assistito. Privare il cittadino del proprio difensore è una grave violazione del diritto costituzionale di difesa” .
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