Gli agenti della Squadra Mobile, insieme alle unità cinofile antidroga e antiesplosivo di Catania, hanno arrestato Antonio Giordano, 45 anni, per detenzione di droga, armi e munizioni.

Il blitz della polizia in via Juvara

Le indagini sono scattate nei giorni scorsi dopo alcune segnalazioni circa la presenza in casa dell’uomo di “merce” sospetta, per cui gli inquirenti si sono recati nell’appartamento dell’indagato, in via Juvara, nella zona nord della città, a due passi da viale Zecchino, per compiere una perquisizione.

Laboratorio per fabbricazione di armi

Nel corso delle verifiche, i poliziotti hanno  trovato “oggetti qualificabili come armi da sparo cosiddette artigianali, già realizzate o in corso di realizzazione, che di materiale chiaramente riferibile alla realizzazione e all’assemblaggio di simili manufatti (fra cui un trapano, delle punte per perforare i metalli, pezzi di leghe metalliche, tondini di metallo utilizzati come calibro) e il relativo munizionamento, un grilletto con canna segata, ogive in piombo, bossoli, cartucce a salve, polvere da sparo” spiegano dal palazzo della Questura di Siracusa.

Pistola e droga

Tra le armi già realizzate è stata rinvenuta una pistola revolver, marca Olimpic 38, calibro 380, originariamente a salve, modificata con sostituzione della canna originale in modo da consentire lo sparo di cartucce cal. 9,
manufatto qualificabile come arma clandestina. Inoltre, nel corso della perquisizione, sono stati rinvenuti e sequestrati 86,84 grammi di hashish.

In carcere

L’uomo, al termine degli accertamenti e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato condotto in carcere.

Le indagini

L’uomo, nelle prossime ore, sarà accompagnato al palazzo di giustizia per l’udienza di convalida della misura cautelare davanti al gip del Tribunale di Siracusa ed in quella circostanza potrà chiarire la sua posizione. Le indagini della Squadra mobile proseguono, infatti gli investigatori intendono comprendere cosa avrebbe dovuto farsene di quelle armi il 45enne, la cui posizione non è ancora chiara. Elementi che sono tutt’ora al vaglio dei magistrati della Procura di Siracusa.