Gli agenti del commissariato di Noto (Sr) hanno notificato un avviso di conclusione indagini nei confronti di 12 persone accusate, in concorso tra loro, di detenzione di hashish e marijuana. Tra loro figurano anche alcuni arrestati due giorni fa nell’operazione Araba Fenice che ha portato in carcere 19 indagati a vario titolo per associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata alle estorsioni, traffico di sostanze stupefacenti, furti in abitazioni ed aziende agricole.

L’indagine del commissariato di Noto, avviata con la Procura Distrettuale Antimafia di Catania, poi trasferita a quella
ordinaria di Siracusa, si è avvalsa di intercettazioni sia telefoniche che ambientali. Scattata nell’ottobre 2010, gli
investigatori hanno accertato un’attività di spaccio in piazza Mazzini ed in pieno centro storico, vicino a corso Vittorio
Emanuele, sul sagrato della Basilica del SS Salvatore.

Gli indagati compravano lo stupefacente a Catania. Circa 10 i sequestri di droga effettuati dalla polizia, tra il 2010 ed il 2012.

Nelle conversazioni telefoniche, nel corso delle quali vengono concordati i numerosi appuntamenti tra gli indagati e
gli assuntori di droga, gli interlocutori utilizzavano un linguaggio criptico con frasi del tipo “…Il cannolo di ricotta
fammelo trovare dietro la porta”.
Organizzatore e controllore dell’attività di spaccio è un netino vicino al clan Trigila.