Il gup del Tribunale di Siracusa ha emesso una condanna ad 1 anno e 8 mesi di reclusione per un avolese, Antonio Scibilia, accusato di detenzione di sostanze stupefacenti per fini di spaccio.

L’arresto per droga

L’uomo, difeso dall’avvocato Natale Vaccarisi, era stato arrestato il 17 dicembre scorso dagli agenti del commissariato di polizia di Avola perché trovato in possesso di 500 grammi di hashish, 60 grammi di marijuana, in parte già suddivisa in singole dosi, oltre che di un machete detenuto all’interno di un autovettura nella disponibilità dell’imputato. Con se aveva denaro contante pari a 900 euro, ritenuto dagli inquirenti provento della presunta attività di spaccio.

Dal carcere ai domiciliari

L’uomo, al termine della convalida della misura cautelare, era stato scarcerato dal penitenziario di contrada Cavadonna, a Siracusa, dove era stato accompagnato dagli agenti del commissariato di polizia di Avola per essere sottoposto agli arresti domiciliari.

Il giudizio e la richiesta del pm

La difesa, in merito al procedimento giudiziario, ha chiesto nel corso dell’udienza preliminare al palazzo di giustizia di Siracusa, in viale Santa Panagia, di essere sottoposto al giudizio abbreviato, al termine del quale il giudice per le udienze preliminari, Federica Piccione, ha emesso la sentenza di condanna, accogliendo solo in parte le tesi della difesa dell’avvocato Natale Vaccarisi. La pubblica accusa, nella sua requisitoria, aveva sollecitato una condanna più severa, pari a 2 anni e 20 giorni di reclusione.

Ipotesi “sconto” Cartabia

Adesso la difesa deciderà se impugnare la sentenza in Appello o avvalersi di quanto previsto dalla recente “riforma Cartabia” che prevede un ulteriore sconto sulla pena inflitta pari ad un sesto in caso di rinuncia all’impugnazione.

L’obiettivo della riforma

Tenendo fede a quanto previsto dall’articolo 111 della Costituzione, relativo al giusto processo, l’obiettivo della riforma è quello di accorciare, entro il 2026, le tempistiche del processo penale del 25%. La riforma Cartabia interviene su tutti quegli aspetti dell’iter processuale che, storicamente, portano rallentamenti.