La Polizia penitenziaria ha rinvenuto 15 telefonini, alcuni grammi di droga ed un bilancino di precisione all’interno del carcere di Siracusa. Nel corso della perquisizione un agente è stato aggredito da un detenuto che gli ha sferrato un pugno, causandogli delle lesioni al volto.
Agente penitenziario in ospedale
La vittima è stata soccorsa e trasferita al Pronto soccorso dell’ospedale Di Maria di Avola. Solidarietà all’agente è stata espressa dal segretario provinciale O.S.A.P.P. della Polizia Penitenziaria, Giuseppe Argentino.
Il sindacato, “aggressioni non fatto isolato”
“Le aggressioni al personale di polizia penitenziaria non sono fatto isolato, ma quasi quotidiano, questo è un segno di debolezza da parte delle Istituzioni che non hanno saputo trovare una legittima forma di contenimento a quello che ormai è diventato un grave problema di sicurezza per il personale di polizia penitenziaria”.
Il caso a Palermo
Droga e cellulari nel carcere Pagliarelli di Palermo con la complicità di agenti penitenziari corrotti. Dodici le misure cautelari eseguite dai carabinieri del Comando provinciale di Palermo e dali agenti della Polizia Penitenziaria di Palermo Pagliarelli e del Nucleo Investigativo Regionale della Polizia Penitenziaria di Padova. I provvedimenti emessi dal gip su richiesta della Dda, hanno riguardato 12 persone, delle quali 7 già detenute per altra causa, per corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, accesso indebito di dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, spaccio di sostanze stupefacenti.
I provvedimenti restrittivi sono il risultato delle indagini condotte dal Nucleo Investigativo di Palermo e dal Reparto Investigativo della Polizia penitenziaria del carcere Pagliarelli tra settembre 2023 e aprile 2025.
Fatta luce su un’associazione criminale composta da detenuti che introduceva nel carcere “Antonio Lorusso – Pagliarelli” di sostanze stupefacenti e telefoni cellulari, e ciò anche grazie alla corruzione di alcuni agenti della Polizia Penitenziaria in servizio presso lo stesso carcere, attraverso somme di denaro.






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