La notizia è di quelle fragorose che circola con insistenza negli ambienti della politica siracusana: il deputato regionale del Pd, Tiziano Spada, verso la candidatura a sindaco di Solarino, piccolo Comune del Siracusano dove si andrà a votare in primavera a seguito della mozione di sfiducia al primo cittadino, Giuseppe Germano, numero due in Sicilia di Noi Moderati.

I due gruppi

Una mossa eclatante dietro la quale, secondo quanto svelato da autorevoli fonti politiche, ci sarebbe una convergenza tra due gruppi, uno, “Io ci sono”, riconducibile al sindaco di Floridia, Marco Carianni, legatissimo a Spada, e quello del parlamentare regionale del Mpa, Giuseppe Carta, “regista” della sfiducia a Germano. Il primo avrebbe pensato di puntare le sue carte su Giuseppe Oliva anche se in rampa di lancia ci sarebbe stato un altro esponente mentre la seconda cordata politica avrebbe pensato ad un preside Enzo Lonero.

La convergenza su Spada

Nella serata di ieri, le parti avrebbero trovato un accordo: ritiro di entrambe le candidature per affidarsi al parlamentare del Pd, Tiziano Spada, che avrebbe deciso di accettare la sfida al sindaco uscente, Giuseppe Germano, il quale ha già annunciato di voler tornare alla guida del Comune. Una sfida tra “giganti” in una della comunità più piccole, poco meno di 7 mila abitanti, confinante con la vicinissima Floridia. Peraltro, Solarino è una delle 3 roccaforti di Spada, insieme a Floridia e Canicattini, come emerso, non solo alle Regionali del 2022, ma anche nel recente congresso del Pd in cui la sua corrente, legata a Bonaccini, si è imposta sull’area Schlein.

Il caso Solarino

Solarino è stata al centro di un braccio di ferro tra la Regione ed il Cga. La prima, con un decreto del presidente Schifani, poco più di un anno fa, aveva decretato lo scioglimento del Consiglio comunale dopo le dimissioni di 6 consiglieri su 12 lasciando da solo il sindaco, Giuseppe Germano, suggeritore di questa iniziativa per liberarsi dell’opposizione che, a suo parere, orchestrata da Carta, puntava ad ostacolare l’azione amministrativa.

Nell’ottobre dello scorso anno, il Cga ha ribaltato la sentenza del Tar, disponendo il ritorno dei consiglieri, i quali, a loro volta, con una mozione di sfiducia hanno mandato a casa il sindaco.