Da una parte c’è don Camillo, dall’altra Peppone nella corsa per la presidenza del Libero consorzio di Siracusa. Una sfida all’antica, come nei racconti di Giovanni Guareschi, solo che al posto di Fernandel e Gino Cervi ci sono Michelangelo Giansiracusa, sindaco di Ferla, candidato centrista, forte anche del sostegno di una componente civica, e Giuseppe Stefio, primo cittadino del Partito democratico che gode dell’appoggio del M5S e di Alleanza Verdi e Sinistra. Saranno loro a contendersi il 27 aprile la poltrona di capo del Libero consorzio o ex Provincia: l’ultimo politico ad occuparla fu Nicolo Bono.
Forza Italia e FdI solo con le liste
Un pezzo importante del Centrodestra, composto da Fratelli d’Italia e Forza Italia, resterà fuori dalle sole elezioni del presidente dopo la decisione di Daniele Lentini, sindaco di Francofonte ed esponente di Noi Moderati, di ritirarsi dalla competizione in quanto sicuro perdente, tenuto conto che, in queste elezioni di secondo livello, in cui a votare saranno i consiglieri comunali ed i sindaci, varrà il voto ponderato, per cui la preferenza avrà un peso diverso sulla scorta del numero degli abitanti dei Comuni.
Il peso dei consiglieri di Siracusa e l’asse Italia-Carta
Siracusa farà la parte del leone e l’aula consiliare è nelle mani dei fedelissimi del sindaco Italia, alfiere di Azione come Michelangelo Giansiracusa, che è anche il capo di Gabinetto del Comune, e dei consiglieri del Mpa, legati al deputato regionale, Giuseppe Carta.
La forza in Provincia
La pattuglia pro Giansiracusa gode anche dei consiglieri di Insieme, vicini al leghista Giovanni Cafeo ed in provincia, oltre al contributo della Dc, che dispone del sindaco di Palazzolo Acreide, c’è quello del parlamentare del Gruppo misto, Carlo Auteri, che ha suoi estimatori in vari Comuni, tra cui la sindaca di Portopalo, Rachele Rocca ed il sindaco di Augusta, Peppe Di Mare, esponente di Fratelli d’Italia ma che con Auteri ha un rapporto solidissimo. I due partiti forti del Centrodestra, Forza Italia e FdI, avranno una lista ciascuno ed hanno le carte in regola per strappare dei consiglieri: a disposizione ce ne sono 12.






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