“Sono oltre 1.600 le famiglie che hanno bisogno di un tetto, tra richiedenti di casa popolare e sfratti; a fronte di ciò, nessuno stanziamento e nessuna misura per affrontare tale emergenza abitativa”. Lo afferma il segretario provinciale del Sunia Siracusa, Salvatore Zanghì che denuncia una situazione a Siracusa.
La situazione a Siracusa
“Nel solo comune di Siracusa sono più di 800 le famiglie che da oltre un ventennio sono in attesa dell’assegnazione di una casa popolare. A Siracusa mancano politiche abitative adeguate per migliorare una situazione ormai insostenibile”.
Il bando del Comune nel 2023
Nel marzo dello scorso anno venne pubblicato sul sito del Comune di Siracusa il bando di concorso integrativo per l’assegnazione di alloggi popolari in locazione semplice. Nel giugno del 202o, invece, lo stesso Comune annunciò che tra i 21 milioni assegnati dalla Regione a Siracusa, quasi un terzo di essi, circa 5,8 milioni erano stati dirottati per la costruzione di alloggi popolari in città.
Dove saranno realizzati
Dalle informazioni fornite dalla stessa amministrazione, saranno realizzati nel corpo di un istituto religioso, di proprietà comunale, che ospitava la casa di riposo Madonna delle Grazie, in via Grottasanta. La trasformazione di questo stabile, che diventerà un housing sociale, è il frutto della collaborazione tra il Comune di Siracusa, l’Istituto autonomo case popolari e l’associazione nazionale costruttori edili.
Emergenza in Sicilia
In Sicilia più di 30 mila famiglie sono in lista d’attesa per l’assegnazione di una casa popolare e 10 mila hanno subito negli ultimi due anno lo sfratto. L’allarme è stato lanciato di recente dal Sunia Sicilia. Una “situazione di grave disagio abitativo rispetto al quale – dice la segretaria generale del Sunia Sicilia, Giusi Milazzo – mancano politiche adeguate della regione che non ha previsto alcuno stanziamento a sostegno di chi subisce il caro – affitti o è prossimo allo sfratto, né fondi e progetti per ampliare il patrimonio abitativo pubblico”.
Dai controlli effettuati dal Sunia “in Sicilia vengono assegnate circa 200 case l’anno. Per far sì che 40 mila richieste vengano esaudite ci vorrebbero 200 anni: una situazione inaccettabile”. “Di fronte al crescere della povertà – afferma – il problema casa deve essere affrontato con adeguate politiche pubbliche. Questa non è più un’emergenza e non basta certo l’avere stanziato 50 milioni per chi ha subito l’innalzamento del mutuo, ci vuole di più”.
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