I carabinieri di Augusta hanno denunciato un uomo di 33 anni per violenza e minaccia a Pubblico ufficiale, danneggiamento e interruzione di pubblico servizio. L’uomo si era recato al Pronto soccorso dell’ospedale di Augusta pretendendo la visita prioritaria per un familiare che accusava un malore.
La violenza
Non essendo disposto ad attendere il suo turno, secondo la priorità assegnata dal personale del Pronto soccorso, si è recato al reparto di chirurgia minacciando i medici e distruggendo una statua in gesso raffigurante la madonna che si trovava nel corridoio del reparto. Per riportare la calma è stato necessario l’intervento dei carabinieri che hanno denunciato l’uomo all’Autorità giudiziaria aretusea.
Le aggressione negli ospedali
Quella della violenza negli ospedali non è certo un fenomeno isolato, in Sicilia se ne segnalano con cadenza quasi giornaliera. Nel 2021, l’Ordine dei medici di Siracusa, dopo le violente aggressioni, in particolare accadute a Pachino, organizzò una manifestazione in piazza Duomo per lanciare l’allarme. “Purtroppo – diceva il presidente dell’Ordine dei medici di Siracusa, Anselmo Madeddu – spesso a spazientirsi delle attese sono coloro i quali congestionano i pronto soccorso e i presidi e le postazioni di emergenza per problemi da codice bianco, mandando in “codice rosso” medici ed operatori sanitari. Bisogna puntare sulla prevenzione sull’educazione civica e abbiamo chiesto il supporto del Prefetto”.
L’allarme dei medici del Pronto soccorso
Un paio di mesi fa, una dottoressa del Pronto soccorso lanciò l’allarme sulla penuria di camici bianchi al Pronto soccorso di Siracusa. “Dovremmo essere in 25 ed invece siamo solo in 9. La direzione se ne frega nonostante le nostre denunce. Dovete avere pazienza con noi, siamo stremati, questo Pronto soccorso è a rischio chiusura, cortesemente aiutateci, non ce la facciamo più: non c’è personale per visitare con elevato rischio clinico” disse il medico immortalata in un video pubblicato sulla piattaforma TikTok diventato virale nel volgere di pochi minuti.
La solidarietà della Uil
C’è il rischio di abituarsi al ripetersi di intimidazioni e aggressioni ai danni delle lavoratrici e dei lavoratori della Sanità negli ospedali siciliani. Non ci si può, non ci si deve, rassegnare a episodi come quello avvenuto in queste ore al Muscatello di Augusta, dove medici sono stati minacciati dal familiare di un paziente in attesa di visita al Pronto soccorso”.
Lo affermano le segretarie generali della Uil Sicilia, Luisella Lionti, e della Uil Fpl Siracusa, Alda Altamore, che aggiungono: “La solidarietà non basta. Oltre ad assicurare come sempre assistenza sindacale e legale ai lavoratori vittime di violenze, verbali o fisiche, noi vogliamo sollecitare ancora una volta l’accertamento delle condizioni di sicurezza in ogni struttura della Sanità pubblica e l’individuazione di soluzioni opportune. Rivendichiamo tutela massima quale riscontro doveroso e dovuto all’impegno professionale e alla passione umana che tutti gli operatori ospedalieri assicurano ogni giorno, tra mille difficoltà. E a proposito delle difficoltà, ribadiamo nell’interesse del personale sanitario e dei pazienti la nostra richiesta di investimenti su lavoratori e mezzi degli ospedali siracusani e siciliani. Carenze di organico gravissime come quelle dei Pronto Soccorso nella provincia aretusea e liste di attesa, che abbiamo più volte denunciato, non sono degne di questa terra!”
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