E’ stato catturato ed arrestato dai carabinieri Danilo Agati, 41 anni, disoccupato con precedenti penali, che era sfuggito all’operazione antimafia denominata Algeri su un vasto traffico di droga nel rione della Mazzarrona, a nord di Siracusa.  L’uomo è stato trovato a passeggiare a Siracusa ma i militari da giorni erano sulle sue tracce, avrebbero individuato la sua posizione ed hanno atteso che uscisse prima di piombargli addosso.

I precedenti di Agati

Il 41enne, l’estate scorsa, si rese protagonista di un avvertimento: piazzò una bomba, poi svelatosi finta, sistemata davanti all’ingresso dell’immobile in una palazzina in via Algeri, dove abitano la sua ex compagna ed i parenti della donna. Il suo obiettivo sarebbe stato darle una lezione per via di una separazione per nulla digerita. Per questo episodio, l’uomo, difeso dall’avvocato Antonio Meduri, ha patteggiato un anno e sei mesi di reclusione.

Il traffico in via Algeri

Le indagini, avviate dai Carabinieri del Nucleo Investigativo nel novembre 2018 e proseguite fino al luglio 2019 hanno permesso di svelare, attraverso le intercettazioni e le microtelecamere, l’esistenza di un sistema criminale, capeggiato da Maximiliano Genova, catturato a Malta dove si era rifugiato, composto da tre nuclei familiari (Cacciatore, Linares e Fortezza) Il denaro accumulato con la vendita di cocaina, hashish, crack, e marijuana, oltre ad arricchire il capo del sodalizio, sarebbe stato utilizzato per nuovi approvvigionamenti e per pagare gli stipendi dei corrieri, staffette e spacciatori al dettaglio.

Spaccio nelle palazzine

Lo spaccio avveniva all’interno dei portoni e negli androni interni alle scale delle case popolari, con gli accessi protetti da cancelli costruiti abusivamente dagli spacciatori, così da impedire o ritardare irruzioni da parte delle forze dell’ordine. La capacità intimidatrice del gruppo sarebbe stata tale da imporsi anche sugli altri residenti nelle palazzine che non erano in possesso delle chiavi dei cancelli abusivi ed erano così costretti, per entrare ed uscire, a chiedere il permesso alle sentinelle armate che, a turno, presidiavano il territorio ininterrottamente per l’intero arco delle 24 ore.