Nella mattinata di martedì 8 agosto, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Siracusa, supportati dai colleghi del Nucleo Operativo della Compagnia di Augusta e della Compagnia di Paternò, hanno eseguito un’operazione che ha portato all’arresto di Sebastiano Giuffrida, 52 anni, e al fermo di Marco Isaia Coriolano, 30anni, e Santo Molino, 44 anni. I tre sono accusati di estorsione aggravata ai danni di un anziano agricoltore e di suo figlio, titolari di un’azienda nella zona di Augusta.

Sottratte macchine agricole per un valore di diverse migliaia di euro

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, nel corso del mese di luglio, i malviventi avrebbero sottratto dalla proprietà delle vittime un escavatore e una trincia, mezzi del valore complessivo di diverse migliaia di euro, fondamentali per la conduzione dell’attività agricola. Subito dopo il furto, gli indagati avrebbero contattato l’anziano e il figlio, minacciandoli e chiedendo il pagamento di 6000 euro come riscatto per riottenere i mezzi.

Anziano costretto a pagare per riavere i macchinari

Nonostante un primo pagamento di 2500 euro per riavere l’escavatore, e la successiva restituzione del mezzo, i malviventi avrebbero preteso un’ulteriore somma di 1200 euro per riconsegnare anche la trincia sottratta. L’anziano, spaventato e provato dalla situazione, alla fine avrebbe ceduto al ricatto, pur di rientrare in possesso dell’attrezzatura necessaria al lavoro nei campi.

Decisiva la denuncia ai Carabinieri

A quel punto però, assieme al figlio, la vittima ha deciso di rivolgersi ai Carabinieri per denunciare l’accaduto. Grazie alla collaborazione degli agricoltori, i militari sono riusciti a organizzare un servizio di controllo durante la consegna della seconda rata del riscatto. L’intervento repentino ha consentito di cogliere sul fatto uno dei ricattatori e di rintracciare poco dopo anche i due complici.

In carcere in attesa del processo

Dopo gli interrogatori di garanzia, il Gip ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere per Giuffrida, Coriolano e Molino, ritenendo solido il quadro indiziario emerso dalle indagini coordinate dalla Procura di Siracusa