Il Comune di Siracusa, nei giorni scorsi, ha annunciato di aver scovato degli evasori della Tari, la tassa sui rifiuti. Un passo avanti, considerato che la percentuale di furbetti è elevata, circa il 40 per cento, come emerso durante un dibattito in Consiglio comunale nel 2019, prima del suo scioglimento per la mancata approvazione del conto consuntivo, che, di fatto, ha lasciato solo al comando l’amministrazione comunale.

Caccia agli evasori

Secondo gli esponenti della giunta Italia, sono stati scovati 2300 evasori, a cui, naturalmente, sono state recapitare le cartelle esattoriali ma il movimento Civico 4, strenuo oppositore dell’amministrazione, sostiene di non cantare vittoria, perché potrebbe trattarsi, invece, di un caso di cartelle pazze. A spiegarlo è il leader di Civico 4, l’ex vicepresidente del Consiglio comunale, Michele Mangiafico.

Cartelle pazze per Civico 4

“Gli esponenti del movimento – dice Mangiafico – hanno raccolto diverse testimonianze di cittadini i quali hanno ricevuto notifiche relative ad immobili di cui non sono proprietari oppure notifiche relative a immobili per i quali l’Amministrazione comunale ha modificato dati catastali e metrature oppure cartelle per tasse già pagate in precedenza o cartelle per annualità ampiamente prescritte”.

Al via i ricorsi

Secondo il movimento, tutto questo produrrà una raffica di ricorsi da parte dei contribuenti, che già pagano l’imposta sui rifiuti, che, dati alla mano, è tra le più alte in Italia.

In relazione alla prima preoccupazione, “riteniamo – spiegano gli esponenti del Movimento Civico 4 – che l’Amministrazione comunale possa essersi mossa in modo superficiale e, anziché adoperarsi in maniera capillare per rintracciare i reali evasori della Tari, abbia lavorato nel chiuso di qualche stanza incrociando dati ed elaborando “cartelle pazze”, che adesso produrranno altrettanti ricorsi, con maggiori oneri a carico del Comune e quindi di noi contribuenti, che paghiamo le tasse che vengono gestite malissimo dall’attuale classe dirigente”.

Bilancio falsato

Inoltre, secondo Mangiafico, è ipotizzabile che “l’Amministrazione comunale possa a questo punto avere accertato degli equilibri di bilancio fondati su politiche di entrata erronee e, quindi, falsando il bilancio e utilizzando nel frattempo le poste in uscita per finanziare servizi con soldi che in realtà non entreranno in cassa.”