- Crescita del contagio al Chindemi di Siracusa
- Sospensione delle lezioni prolungata fino al 6 febbraio
- La preoccupazione delle famiglie
La situazione dei contagi in una scuola, l’istituto comprensivo Chindemi, a Siracusa, preoccupa dopo lo scoppio di un focolaio con i primi sette positivi.
Stop alle lezioni
Dopo la decisione del dirigente scolastico della scuola di sospendere le lezioni in presenza fino a domani, l’Asp avrebbe disposto di prolungare fino al 6 febbraio la chiusura. Frattanto, sono in corso le procedure per i tamponi in modo da capire quanto sia esteso il contagio ma monta la preoccupazione tra i genitori degli alunni e gli stessi docenti. Il mese scorso, in un altro istituto comprensivo della città era scoppiato un focolaio che aveva coinvolto gli studenti e parte del personale scolastico: pure in quella circostanza, si decise di bloccare le lezioni in presenza.
Dati sui decessi in tutta la provincia
“Secondo i dati dell’Asp di Siracusa, tra l’ottobre scorso e gennaio si sono registrati 150 decessi in tutta la provincia di Siracusa”. Lo ha detto nel corso di un video messaggio il sindaco di Avola, Luca Cannata, in merito alla situazione dei contagi. “Ci sono stati dei morti nella nostra città – ha detto il primo cittadino – ma non sappiamo con esattezza quanti ma sulla scorta di un calcolo statistico saranno tra i 10 ed i 15. In ogni caso, ho chiesto all’Asp di avere un numero esatto”.
Catania con gli incrementi medi più alti al Sud a dicembre
Il confronto della variazione percentuale mensile della mortalità tra città mostra che l’incremento più elevato tra le città del nord si è osservato nel mese di dicembre a Trento (+131%) e Verona (+138%). Tra le città del centro-sud l’incremento maggiore a dicembre è stato registrato a: Bari (+41%) e Catania (+46%).
La situazione nelle nove province
La distribuzione nelle province vede Palermo 270, Catania 230, Messina 192, Siracusa 97, Trapani 87, Caltanissetta 52, Agrigento 36, Enna 17, Ragusa 15.
La situazione negli ospedali
Negli ospedali i ricoveri sono 1.653, 11 in meno rispetto a ieri, dei quali 232 in terapia intensiva, tre in più del giorno precedente.
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