“La differenza tra me e Cannata è molto semplice: io, dopo aver avuto quella reazione poco ortodossa nei confronti di una persona che mi ha provocato, nel tutelare il partito mi sono autosospeso. Cannata, invece, alza il prezzo, danneggiando il partito. Continua ad offendere e provocare”.

Auteri sul Cannatagate

E’ il commento del parlamentare regionale Carlo Auteri sul Cannatagate, in relazione allo scandalo sull’autofinanziamento del gruppo politico di Luca Cannata, nel periodo in cui era sindaco di Avola, con le trattenute sugli stipendi di due ex assessori comunali e dell’ex presidente del Consiglio, ora tutti in Forza Italia.

Il parlamentare Ars, eletto nelle liste di Fratelli d’Italia, è adesso al gruppo misto dopo essersi autosospeso dal partito a seguito della bufera scatenata dalle minacce rivolte all’ex Iena, Ismaele La Vardera che, in aula, aveva sollevato il caso dei contributi regionali finiti in associazioni riconducibili alla famiglia dello stesso Auteri, un imprenditore dello spettacolo, politicamente vicino al vicecapogruppo vicario alla Camera dei deputati.

Lo scontro

Tra i due esponenti politici non corre buon sangue e dopo l’esplosione del caso Auteri, Cannata, in un comunicato, scrisse che “un politico deve sempre essere al di sopra di ogni sospetto ed ha il dovere di agire con trasparenza”, aggiungendo, in merito alle minacce a La Vardera, che vanno prese le distanze “da qualsiasi comportamento  inopportuno o contrario ai principi che ispirano la nostra azione politica”. Parole che non piacquero ad Auteri ed in un’intervista a BlogSicilia rivelò: “sono rimasto amareggiato, quel comunicato Cannata avrebbe potuto evitarlo”.

Cannata e le accuse al fuoco amico

Il deputato nazionale di FdI, Luca Cannata, a proposito della vicenda che lo riguarda, su cui è stata aperta un’inchiesta da parte della Procura di Siracusa, sostiene, ormai da giorni, che si tratta di “una macchina del fango” alimentata dal “fuoco amico”.

Auteri, “non sono io il fuoco amico, è la sua area politica”

A Carlo Auteri chiediamo se, in qualche modo, si sente chiamato in causa. “Non sono io il fuoco amico, ci mancherebbe. Quello – dice Auteri a BlogSicilia – che sta accadendo è riferibile alla sua storia, alla sua area politica con cui ha condiviso un periodo di oltre 10 anni. Dovrebbe farsi una domanda: con la sua area politica si è sempre comportato bene?”.

“Non ci sono regie occulte”

“Non ci sono congiure, regie occulte, niente di tutto questo. Lui  ha avuto – prosegue Auteri – un percorso con delle persone per 10 anni, non per un mese, e con le stesse stesse ha tracciato un sentiero segnato da alcuni episodi, poco ortodossi. E’ accaduto che queste persone hanno fatto emergere tali episodi perché non si sono sentiti rispettati. Non c’è il fuoco amico, è la sua vita”.