E’ amareggiato e deluso  il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, dopo le nomine del Consiglio di amministrazione della Sac,  la società di gestione gli aeroporti Fontanarossa di Catania e Pio La Torre di Comiso, che non vede rappresentanti della città o della sua provincia. “Una scelta miope”, per il primo cittadino per cui ha prevalso “la lottizzazione, come al solito” e “la spartizione di portone”.

Le scelte politiche del Centrodestra

L’assemblea dei soci ha confermato la carica di amministratore delegato a Nico Torrisi, graditissimo a Forza Italia, tra i partiti che spingono decisamente verso la privatizzazione dell’aeroporto di Catania. La presidenza è andata a Anna Quattrone, commercialista, indicata dal sindaco di Catania, Enrico Trantino, esponente di primo piano di Fratelli d’Italia.

Tra i consiglieri ci sono Giuseppe Alfano, ex primo cittadino di Comiso, nell’orbita del capogruppo all’Ars di Fratelli d’Italia, Giorgio Assenza, Salvo Panebianco, imprenditore, ex vicesindaco di Paternò, il Comune del presidente dell’Ars, Gaetano Galgagno, uomo di punta di FdI, e ed infine Francesca Garigliano, penalista, che sarebbe vicina al Mpa-Grande Sicilia.

Le quote nell’assemblea

Questa la composizione dell’assemblea dei soci:  60,64% Camera di Commercio del sud Est Sicilia (che ingloba Catania, Siracusa e Ragusa);  12,3% ISRAP Palermo, 12,3% Città Metropolitana di Catania, 12,3% Libero Consorzio Comunale di Siracusa, 2,02% Comune di Catania, 0,96% Comune di Comiso.

Siracusa tagliata fuori e si è astenuta in assemblea

Per Siracusa, in quota Mpa, era stata proposta l’avvocato Agata Bugliarello, ex assessore della giunta del sindaco di Siracusa.  “La candidatura non è stata presa in alcuna considerazione relegando l’ente provincia di Siracusa ad un ruolo marginale e senza alcuna rappresentanza. Per tali ragioni, la Provincia di Siracusa ha espresso l’unica astensione registrata in assemblea, mentre tutti gli altri soci hanno votato favorevolmente” ha detto il presidente del Libero consorzio, Michelangelo Giansiracusa.

BlogSicilia ha intervistato il sindaco di Siracusa per comprendere la sua opinione su questo smacco.

Sindaco, che ne pensa di questo taglio?

La politica  non riesce a guardare oltre il proprio naso: è incomprensibile tenere fuori Siracusa, soprattutto alla luce  dei dati straordinari che emergono sul turismo. La provincia di Siracusa ha trascinato la ripresa post-Covid in termini turistici. Lasciare fuori la città è un atto di grave, per non parlare della Camera di Commercio siracusana che rappresenta le imprese del territorio siracusano: si tratta di una scelta che io considero miope. È un atto che segna ancora una volta la distanza tra la politica e la vita, la vita reale.

Quali sono le ragioni?

Perché è una questione di lottizzazione, come al solito, di spartizione di portone. E’ ovvio che auguro un buon lavoro al nuovo consiglio di amministrazione ma non c’è dubbio che da troppi anni Siracusa è tenuta ai margini della gestione della Sac. Non è accettabile né coerente con il ruolo di Siracusa che in questi anni ha trainato il turismo regionale.

C’era stata l’ipotesi di Bugliarello, in rappresentanza di Siracusa…

Non è stata accolta, credo che non vi siano state le condizioni

Alla luce di questa vicenda, la città di Siracusa è orfana di una rappresentanza regionale?

Non facciamo questioni di campanile, perché la città di Siracusa è più che rappresentata dal proprio sindaco.