“C’erano dei vecchi rancori tra noi e recentemente sono riemersi, per cui temendo che mi sparasse ho reagito”. E’ quanto, sostanzialmente, ha sostenuto Claudio Cuzzola Foti, tortoriciano di 54 anni, arrestato dai carabinieri per il tentato omicidio di un 38enne siracusano, gambizzato la notte del 30 dicembre in corso Timoleonte, a due passi dal Santuario della Madonna delle Lacrime di Siracusa.

L’interrogatorio in Tribunale

L’indagato, difeso dall’avvocato Junio Celesti, ha risposto alle domande del gip del Tribunale in occasione dell’interrogatorio di garanzia, spiegando che i dissapori risalgono ad un periodo molto vecchio di circa 20 anni.

Nella sua ricostruzione, il 54enne ha precisato di aver visto, quella sera, il 38enne con le mani in tasca ed ipotizzando che stesse per sparargli lo avrebbe anticipato.

Arma gettata in mare

Agli inquirenti, Foti avrebbe anche detto di essersi disfatto dell’arma, gettandola in mare, indicando il posto. La pistola, al momento, non è stata rintracciata dai carabinieri che continuano le ricerche. Il presunto aggressore, al termine dell’interrogatorio, è tornato in cella, nel carcere di Cavadonna, a Siracusa.

Il profilo della vittima

Secondo alcune fonti, la vittima avrebbe legami con gli ambienti della criminalità organizzata della Borgata, una cosca che, dalle indagini dei magistrati della Procura distrettuale antimafia, è connessa al clan Bottaro-Attanasio. Gli inquirenti, però, prendono in considerazione, in relazione al movente dell’agguato, l’ipotesi di un avvertimento riconducibile alla sfera personale della vittima.

L’agguato

Dalle indagini dei carabinieri di Siracusa, il 54enne avrebbe esploso 2 colpi diretti alle gambe al 38enne. L’analisi dei filmati di videosorveglianza ha permesso di accertare ai militari di svelare la dinamica dell’accaduto e di identificare il presunto autore del fatto. Determinanti sono state anche le testimonianze di alcuni residenti della zona dove è avvenuto l’agguato che hanno dato delle indicazioni importanti.

Le ricerche e la cattura

Dopo l’agguato il 54enne si sarebbe reso irreperibile per poi essere rintracciato in un’abitazione nei pressi del santuario della Madonna delle Lacrime.

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