• Vertice al Comune con i sindacati sul futuro di 11 autisti dei bus navetta
  • Nel nuovo servizio non c’è spazio per loro
  • Hanno inscenato una protesta

Comune e sindacati si ritroveranno mercoledì a palazzo Vermexio per discutere del futuro degli 11 autisti dei bus navetta elettrici di proprietà del Municipio.

Autisti senza sedile

Sono, ormai,  senza un sedile dopo la decisione dell’amministrazione di rinunciare al servizio, gestito in house, per affidarlo all’Ast che, però, utilizzerà il proprio personale.

La protesta

Ieri mattina, gli 11 autisti si sono presentati nel deposito dell’azienda siciliana in segno di protesta contro il nuovo servizio di trasporto che proseguirà fino al 15 di ottobre per un importo di 175 mila euro. Una manifestazione che, evidentemente, ha smosso qualcosa, i sindacati, Cgil, Cisl e Uil, che, da tempo, chiedono certezze sul futuro di questi  lavoratori, si incontreranno con i vertici dell’amministrazione comunale per trovare una soluzione.

Gli scenari

Non è escluso che potrebbe esserci posto per loro quando il Comune di Siracusa avrà nuovi mezzi, 12 bus, 2 elettrici e 10 a metano, per potenziare il servizio di trasporto pubblico. La storia di questi autisti è davvero singolare, in quanto fino a qualche anno fa svolgevano altri compiti, poi quando l’amministrazione comunale, in quel periodo retta dal sindaco Giancarlo Garozzo (con Francesco Italia vicesindaco), decise di impiegare di bus elettrici comprati dal Governo nazionale in occasione del G9 sull’ambiente nel 2009, si misero a studiare da autisti.

Corso per autista pagato dall’azienda

A pagare il corso fu la stessa azienda, presso cui erano assunti, la stessa che, per conto del Comune, ha gestito altri servizi pubblici, ma questo investimento  sembra andato in fumo come le aspettative occupazionali dei lavoratori, più volte denunciato dalla segretaria provinciale della Cisl, Vera Carasi.

Le ragioni del taglio dei bus navetta

La scelta dell’amministrazione di non gestire il trasporto con i bus elettrici è prettamente economica: da un lato ci sono i costi di mezzi, ritenuti ormai superati ed al tempo  stesso onerosi, sotto l’aspetto della manutenzione, dall’altro c’è la manodopera, che inciderebbe sulle casse pubbliche.

Del resto, l’amministrazione sembra avere preso una strada molto chiara, infatti tra qualche giorno scadranno i contratti con Top Network, Utilservice e Idealservice, aziende che gestiscono altri servizi pubblici, ma l’intenzione di rinnovarli sembra non esserci.