E’ stato lo stesso sindaco di Siracusa a postare la foto di una panchina, in Ortigia, con bottiglie e bicchieri, alcuni dei quali rotti, lasciati dagli amanti della movida. “Ho scelto, tra i tanti di stamane, questo scatto – dice il sindaco di Siracusa, Francesco Italia – per ribadire che nessuna ha il diritto di sporcare la nostra città, specialmente in un momento così delicato in cui la pulizia è garanzia della salute di tutti. Gli operatori hanno ripulito tutto, tuttavia chiediamo collaborazione a voi e agli esercenti perché una movida sicura e sostenibile è possibile, basta soltanto avere rispetto e cura degli altri e di Siracusa”. Non si sono, però, registrati assembramenti da destare allarme, del resto molti locali, ad Ortigia, da sempre cuore pulsante della movida, sono chiusi. Nella giornata di sabato, circa 50 ristoratori della città, molti dei quali con locali che si trovano nel centro storico, hanno sostenuto di non voler aprire le proprie attività.
“Ancora oggi non ci sono protocolli chiari – spiega a BlogSicilia Massimiliano Gazzè, ristoratore – per non parlare della mancanza di un piano turistico in città dopo che il covid19 ha cancellato degli appuntamenti strategici, come le rappresentazioni classiche al Teatro greco. Noi chiediamo un prolungamento della stagione, almeno fino a dicembre per provare a recuperare. Gli affari non vanno, io, ad esempio, non ho aperto e non lo farò fino a quando non ci saranno le linee guida per i distanziamenti”. I ristoratori, che hanno incontrato il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, a cui nelle settimane scorse hanno consegnato le chiavi dei locali, hanno presentato un documento con delle richieste alla Regione ed al Comune.
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