Per la Questura di Siracusa non ci sono dubbi sull’origine degli scontri avvenuti ieri tra i tifosi del Siracusa e quelli dell’Acireale al termine della partita disputata ieri al De Simone di Siracusa e vinta dalla squadra aretusea per 3-1.

Lancio di petardi verso i tifosi dell’Acireale

“Al termine della partita, fuori dall’impianto sportivo, nelle immediate adiacenze dello stesso, si sono registrati dei disordini che sono stati originati dallo scoppio di alcuni grossi petardi e dal lancio di sassic da parte di circa 50 violenti pseudo tifosi del Siracusa all’indirizzo dei sostenitori acesi che si apprestavano a defluire dallo stadio scortati dalle forze di polizia, a bordo delle loro autovetture private” spiegano dal palazzo della Questura di Siracusa.

La guerriglia urbana

Secondo la tesi della Questura di Siracusa, “è bastata questa provocazione per scatenare la reazione dei tifosi acesi che cercavano lo scontro. I mezzi dei tifosi acesi,  che erano diretti fuori dalla città per rientrare casa, sono stati attaccati, nella ricostruzione della polizia, dai sostenitori azzurri con lanci di pietra, inoltre dai balconi della zona di via Torino, alla Borgata, sono stati lanciati degli oggetti per colpire i veicoli dei rivali, da qui la decisione da parte della Questura di “modificare i percorsi di uscita dalla città”. Il corteo è stato dirottato verso la zona alta della città, in particolare nell’area di via Antonello da Messina, zona molto popolare, dove si sono registrati altri scontri.

“Non ci sono feriti tra tifosi, solo agenti”

La Questura fa sapere che “non si è registrato alcun ferito tra i tifosi dell’una e dell’altra compagine. Quattro
sono stati i poliziotti rimasti contusi costretti a ricorrere a cure mediche”. In realtà, non si può sapere se davvero non vi sono stati feriti tra i tifosi che, presumibilmente, hanno preferito non recarsi al Pronto soccorso, altrimenti sarebbero stati interrogati dai poliziotti.

Professionisti delle violenze

“Sono in corso le indagini che si avvarranno di ogni mezzo posto a disposizione degli inquirenti per identificare e denunciare gli autori delle violenze che non possono essere definiti tifosi ma esclusivamente criminali e professionisti del disordine pubblico e della violenza urbana” spiegano dalla Questura di Siracusa.

 

 

 

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