“Viviamo a Siracusa e studiamo gli autori classici ed i valori che vi fanno riferimento che ci insegnano, vedi l’Antigone di Sofocle, a rispettare prima di ogni oltra cosa le leggi morali, così come la tragedia Edipo a Colono ci comunica principi di solidarietà ed  accoglienza. Non potevamo rimanere fermi rispetto a quanto sta accadendo”. A parlare con Blog Sicilia è Andrea Pacelli, uno dei sessanta studenti dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico che hanno deciso di prendere posizione  e dire “no” a quanto sta accadendo in rada a Siracusa, dove la Seawatch 3 è bloccata con 47 persone a bordo di cui 13 minori. Oggi pomeriggio manifesteranno alle 18 al tempio di Apollo. Con loro ci saranno moltissime associazioni tra cui Emergency, Accogli Rete,Amnesty International, Arci, Legambiente, Cgil, Cisl;Libera e tantissime altre ancora, tutte attive nel territorio.

Una manifestazione organizzata facendo leva sul territorio?

Si assolutamente. Stiamo portando avanti una sensibilizzazione molto forte sul territorio per fare venire più persone possibili, vogliamo mandare a queste persone un messaggio di umanità. Troviamo disumano quello che sta accadendo, queste persone hanno soltanto bisogno di arrivare a terra, bisogna soltanto farli scendere. Sono trattenuti senza nessuna motivazione, in molti si stanno mobilitando per fare ricorso al Tar. Inoltre la città di Siracusa si è detta pronta ad accoglierli.

Altre iniziative in programma se la situazione della Seawatch non dovesse sbloccarsi?

Si ne abbiamo già programmata un’altra domani alle 16 ma ancora non sappiamo esattamente dove si svolgerà. Noi vogliamo che mentalità cambi e si aprano porti e frontiere. L’abuso più grande è tenerli in mezzo al mare ma gli abusi che commettiamo sono anche quelli della quotidianità quando guardiamo queste persone con occhi diversi, ecco questo non ci sta bene.

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