Si infittisce il mistero sulle condizioni di sicurezza del Punto nascita di Avola nonostante sia trascorso più di un mese dalla denuncia di 9 medici.

La richiesta del deputato del M5S

Il parlamentare regionale del M5S, Carlo Gilistro, componente della Commissione salute, ha affermato di volere riunire un tavolo tecnico con “il direttore sanitario, il primario di Pediatria di Avola ed il responsabile dell’Unità neonatologia di Siracusa” per  comprendere quale è, nel concreto, la situazione, se, insomma, “vi sono criteri di sicurezza” in mancanza dei quali “vanno ripristinati”.

Sulla data dell’incontro non vi sono, al momento, certezze ma, stando a quanto riferito dal deputato del M5S entro questa settimana, “tra giovedì e venerdì”.

I silenzi della Regione

Sulla questione, che investe le competenze della Regione, è stata formalizzata una interpellanza da parte dei deputati Ars del Pd, attraverso la quale si chiede all’assessore alla Salute, Giovanna Volo, di far disporre una ispezione, allo scopo di scoprire se davvero è carente il servizio Sten, che dovrebbe garantire il trasferimento, in casi di urgenza, del neonato in un ospedale dotato del reparto di Terapia intensiva neonatale. Fino ad ora, non ci sono notizie da parte dell’amministrazione regionale.

L’incastro con il valzer dei manager della sanità

Peraltro, il Governo regionale è impegnato in un’altra partita, quella politica, per la definizione della mappa dei manager che dovranno assumere la guida delle Asp e delle aziende ospedaliere. Sono tutti in scadenza, anche il commissario di Siracusa, Salvatore Lucio Ficarra, per il quale, secondo fonti autorevoli, sarebbe pronta una riconferma.

Non sarebbe, perciò, un caso che sulla vicenda nessun deputato siracusano del Centrodestra abbia sollevato qualche dubbio o fornito delle rassicurazioni con un comunicato stampa, modalità molto nota tra gli esponenti politici e usata diffusamente.

I criteri sulle spartizioni

Da un punto di vista politico “puro” i criteri al tavolo della trattativa del Centrodestra sembrano definiti. A fare la parte del leone saranno i due partiti maggioritari ovvero FdI e Forza Italia. Meloniani e azzurri otterrano 6 manager ciascuno. Gli altri sei posti disponibili andranno 2 alla Lega, 2 al Movimento per l’Autonomia e 2 alla Dc Nuova di Totò Cuffaro.