Nello scontro tra il Comune di Siracusa che non vuole mollare il Seppellimento di Santa Lucia di Caravaggio ed il Mart di Rovereto, che intende ospitare la tela in una mostra, è intervenuta l’Arcidiocesi di Siracusa, favorevole al prestito dell’opera, come emerge in una lettera. Una presa di posizione non disinteressata, in quanto la Curia ha in custodia il bene, di cui è proprietario il Fec, fondo edificio di culto.

“Il periodo di prestito sia strettamente legato alla durata della mostra – si legge nella lettera – già concordata con il museo Mart di Rovereto, ossia del 26 giugno al 4 di ottobre 2020. Qualora si voglia prorogare la mostra è richiesto ulteriore parere. Si fornisca, prima di effettuare il trasferimento o di qualunque atto esecutivo, la seguente documentazione mancante: scheda di prestito, facility report, assicurazione da chiodo a chiodo”. Nella lettera, l’Arcidiocesi lega il prestito del Seppellimento di Santa Lucia, che comprende anche il restauro della tela per un importo di 350 mila euro a spese della Provincia di Trento secondo quanto svelato dal presidente del Mart, Vittorio Sgarbi, al ritorno dell’opera nella sua sede originaria, non in Ortigia ma nella chiesa di Santa Lucia al Sepolcro.

“L’opera al rientro – si legge nella lettera dell’Arcidiocesi di Siracusa – e dopo l’intervento di restauro, sia definitivamente collocata presso la sede originaria di Santa Lucia al Sepolcro in Siracusa, creando tramite questa opportunità tutte le condizioni ambientali necessarie a poterlo ospitare e quindi fruire. Insieme all’opera del Caravaggio si trasferiscano nella medesima sede anche i crocifissi allocati temporaneamente presso la chiesa di Santa Lucia alla Badia”.

Contrari al trasferimento della tela, oltre al sindaco ed all’assessore alla Cultura, si sono schierati il deputato regionale di Italia Viva, Giovanni Cafeo, ed Italia Nostra, ma nelle ultime ore al loro fianco si è schierata un’associazione, Dracma, Difesa recupero ambiente cultura monumenti archeologia, pronta a scendere in piazza per bloccare il prestito dell’opera di Caravaggio.

“La stucchevole vicenda, riguardante la tela del Caravaggio, attualmente esposta presso la Chiesa di Santa Lucia alla Badia, rischia di assumere – spiegano Seby Di Mari, Giovanni Di Lorenzo, Marilena Pagano Giovanni Spataro componenti dell’associazione Dracma – toni tanto grotteschi quanto paradossali. Sgarbi, che tra le altre cose è il presidente del Mart di Rovereto, impari a rispettare Siracusa ed i siracusani, soprattutto nei modi e nel metodo”.

“Il Seppellimento di Santa Lucia” è opera fragile, delicatissima – spiegano – e fonte di attrazione e richiamo per il turismo aretuseo, in piena crisi – come del resto in tutta Italia – dopo la pandemia Covid. Lo spostamento potrebbe irreparabilmente danneggiarla. Tutto ciò è impensabile. Sgarbi, peraltro, conosce bene il Sud est della Sicilia, per falsamente affermare che la stagione finisce a settembre. Per fortuna le nostre temperature permettono di godere dei nostri beni culturali per tutto l’anno. Al contrario di ciò che avviene in altre parti d’Italia”

“Ci saremmo aspettati una promozione diversa del nostro territorio, invece che dovere – concludono – ricevere calunnie e profonda mancanza di rispetto da un personaggio pubblico, anche nel ruolo di deputato. Pensi, piuttosto, a quanto successo alle 26 opere d’arte dichiarate false dalla Procura di Siracusa, durante l’esposizione alla mostra “l’impossibile è Noto”, della cui organizzazione Sgarbi è consulente”.

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