Il prestito del Seppellimento di Santa Lucia al museo Mart di Rovereto si allontana sempre di più. La preziosa tela del Caravaggio, custodita nella chiesa di Santa Lucia alla Badia di Siracusa, è da mesi al centro di un braccio di ferro tra il presidente del Mart, Vittorio Sgarbi, ed il fronte del No, composto da 350 intellettuali, guidati dal professore di Storia dell’arte, Paolo Giansiracusa, e da altre associazioni, Italia Nostra Sicilia, Dracma, SiciliAntica, Comitato Ortigia Sostenibile, BCsicilia, e l’associazione Amici del Caravaggio, fin dal primo giorno contrarie al trasferimento soprattutto per i pericoli legati al trasporto di un’opera così delicata. Queste ultime, nella mattinata di oggi, nel corso di una conferenza stampa, hanno esposto le ragioni per cui la tela non deve muoversi da Siracusa, partendo dal presupposto che l’ultima parola spetta all’Arcidiocesi di Siracusa e non al Fec (fondo di edifici di culto) del ministero dell’Interno.
“Per effetto di leggi concordatarie, l’opera d’arte di interesse religioso è assistita dal vincolo di destinazione al
culto, che prevale su tutti gli altri connotati del Bene Culturale in quanto tale. Ciò significa che proprio la Chiesa ha l’ultima parola sul prestito in questione” hanno spiegato i rappresentati delle associazioni (Leandro Janni, presidente regionale di Italia Nostra Sicilia, Giovanni Di Lorenzo, presidente di Dracma, Simona Modeo e Luana Aliano, rispettivamente presidente regionale e provinciale di SiciliAntica, Salvo Salerno, presidente onorario Ortigia sostenibile, Luigi Lombardo di BSicilia, e Paolo Giansiracusa, presidente dell’associazione Amici del Caravaggio.
Il fronte del No contesta anche a Sgarbi la cifra che il Mart avrebbe messo a disposizione per il restauro del Caravaggio: il critico d’arte ha parlato di circa 350 mila euro. “Da tutti gli atti si evince chiaramente che il loan fee, previsto a vantaggio del dipinto oggetto di prestito è di soli 100 mila euro, sui quali – come detto – gravano i costi dell’esecuzione della copia esatta (già contrattualizzata tra Mart e Factum Foundation) che ammonterebbe secondo preventivo ad una somma di 30.000 euro, di cui già spesi una parte di 10.000 per la preliminare acquisizione digitale, cui si aggiungerebbero i costi di assicurazione, trasporto e movimentazione del dipinto originale”. Inoltre, Sgarbi, nel suo intervento a Siracusa al Castello Maniace, aveva annunciato l’arrivo a Siracusa di alcune opere d’arte, una sorta di contropartita al prestito del Caravaggio. “In tutta la documentazione finora esaminata presso ben 7 enti non si rintraccia alcuna notizia di mostre o di altre iniziative a favore di Siracusa, in cambio del prestito del Seppellimento di Santa Lucia” hanno detto i rappresentanti delle associazioni.
Ma la mazzata, quasi definitiva, al prestito l’ha data l’Arcidiocesi di Siracusa. Se nei mesi scorsi, la Curia aveva dato la propria disponibilità al trasferimento, in una lettera, firmata dal vicario, Sebastiano Amenta, inviata al Fec ed al prefetto di Siracusa, emerge un ripensamento. “Con amarezza – si legge nella lettera – dobbiamo prendere atto che il nostro parere, con i richiami e le condizioni indicate, non abbia ricevuto nessun tipo di riscontro” per cui “chiediamo di voler riconsiderare l’intera vicenda del quadro in oggetto evitando l’allontanamento dell’opera dalla città se non giustificato da importanti esigenze di restauro non eseguibili in loco”.
Commenta con Facebook