Il tribunale del lavoro di Siracusa ha condannato il Comune di Augusta per comportamento antisindacale, accogliendo il ricorso presentato dalla Funzione pubblica della Cisl. E’ lo stesso sindacato a fornire la notizia, aggiungendo che “la sentenza condanna per la seconda volta consecutiva il comune di Augusta”. In sostanza, l’amministrazione megarese dovrà pagare oltre 4 mila euro per la mancata convocazione della delegazione trattante che doveva affrontare i temi della progressione economica e la liquidazione dello straordinario ai dipendenti comunali.
Soddisfatto per l’esito della sentenza, emessa dal giudice Francesco Clemente Pittera, il segretario generale della Cisl Fp Ragusa Siracusa, Daniele Passanisi. “Sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico. – tuona Passanisi – Ancora una volta la Cisl Fp dimostra di avere ragione nei confronti dell’amministrazione comunale di Augusta, recidiva per ben due volte consecutive, nel febbraio 2018 ed oggi, di una condotta lesiva nei confronti del sindacato e, quindi, dei lavoratori che rappresenta. Questa amministrazione dovrà pagare complessivamente oltre 7 mila euro, denari della comunità megarese mi preme sottolineare, per i due ricorsi in cui è stata certificata con sentenza del Tribunale del lavoro la propria responsabilità nella condotta antisindacale”.
“E’ inaudito – continua il segretario – che per la seconda volta siamo stati costretti ad adire le vie legali e che per la seconda volta il Comune di Augusta venga condannato per una propria negligenza o capriccio nel non aver voluto convocare la delegazione trattante per affrontare e risolvere tematiche attese da anni dai dipendenti comunali. Sono proprio i lavoratori, che garantiscono ogni giorno con professionalità i criteri di efficienza, efficacia ed economicità, insieme alla cittadinanza a pagare per i comportamenti autoreferenziali e difformi alle disposizioni normative e contrattuali, tenute dall’amministrazione comunale”.
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