Aveva difeso a spada tratta la Sicilia dagli attacchi del critico d’arte, Philippe Daverio.  Il sindaco di Palazzolo, Salvatore Gallo – protagonista della polemica relativa alla trasmissione il Borgo dei borghi, in cui il comune siracusano perse la sfida con Bobbio, proprio per il voto di Daverio, cittadino onorario del piccolo centro dell’Emilia Romagna –  si armò di orgoglio siciliano per respingere i soliti luoghi comuni sull’isola. Una sorta di Orlando furioso salvo poi decidere di abbracciare Alberto da Giussano dopo l’annuncio del suo passaggio politico alla Lega di Salvini.

E’ il primo sindaco leghista del Siracusano, un avamposto per le truppe leghiste, che svestiti i panni dell’anti meridionalismo, hanno deciso, già da qualche anno, di mettere radici nel profondo Sud, a cominciare dalla Sicilia.

Salvatore Gallo è il primo sindaco che entra a fare parte della compagine leghista nella Provincia Siracusana ed ha dimostrato, nell’esercizio delle sue funzioni, di essere in grado di amministrare la cosa pubblica con serietà ed oculatezza, qualità indispensabili per fare parte della Lega Sicilia” fanno sapere il responsabile organizzativo regionale, Massimo Gionfriddo, ed il commissario provinciale Leandro Impelluso.

“Non sono il primo a Palazzolo – dice Gallo – che sceglie la Lega, basti pensare che alle elezioni europee  il 18 per cento degli elettori ha scelto di votare Salvini. C’è una attenzione degli elettori verso la Lega: nasce come partito del Nord ma oggi si propone come partito di governo. La Lega per l’Italia raccoglie tante persone, cattolici, ad esempio, come me. I cattolici ed i moderati non devono arroccarsi ma partecipare e ragionare all’interno di un partito, cercando di cambiare le cose”.

 

 

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