Fratelli d’Italia, con il suo dirigente provinciale, Antonio Annino torna alla carica sulla realizzazione dell’impianto di Tmb a Melilli, finito al centro di una bufera mediatica dopo la notizia che la struttura sorgerebbe sui terreni del nipote del sindaco, Peppe Carta, e del fratello dell’assessore Caruso.
Il passo indietro di Carta
Poco dopo lo scoppio del caso, l’amministrazione avrebbe paventato l’ipotesi di una “ricollocazione del Tmb” e conseguentemente chiesto “l’individuazione di un nuovo sito nel territorio provinciale” come riportato in una lettera del sindaco di Melilli al presidente della Srr, ripresa da Web Marte.
FdI, “altro che retromarcia, ci sono le delibere”
Il dirigente di FdI, in prima linea contro le modalità con cui si sta portando avanti l’iter per la costruzione dell’impianto, per cui saranno utilizzati 35 milioni di euro di fondi europei, ritiene che non c’è alcun passo indietro da parte dell’amministrazione comunale melillese, e ha prodotto una documentazione.
“Si continua a procedere a colpi di determine. L’ultima in ordine di tempo – dice Annino – prevede impegni di spesa per quasi 80 mila euro, un ulteriore passo avanti nel progetto del TMB. Una decisione che pare confermare la volontà di andare avanti imperterriti, senza tenere conto delle criticità sollevate e dei dubbi, sempre più diffusi nella comunità, sull’impatto inquinante dell’impianto TMB”.
I soldi per lo studio di fattibilità
Questi 80 mila euro sono, nella tesi di Annino, “per finanziare lo studio di fattibilità ai fini del VIA-VAS (la valutazione ambientale strategica e la valutazione di impatto ambientale) necessaria alla realizzazione del contestatissimo Impianto di Trattamento meccanico biologico”.
Le somme nel dettaglio
E nel dettaglio sono indicate le somme: 30.468,77 per lo studio di impatto ambientale; 37.429,60 per indagini geotecniche e ambientali; 5.075,20 per ulteriori indagini affidate al medesimo studio; 5.965,80 per lavori di realizzazione di una pista carrabile nel terreno destinato all’impianto”.
L’accesso agli atti
Il dirigente di Fratelli d’Italia ha richiesto l’accesso agli atti al Comune per svelare tra le altre cose un aspetto non del tutto chiaro. “Ci sono dubbi sul vincolo boschivo già segnalati pubblicamente e discrepanze che emergono confrontando la perizia d’asta, nella quale il terreno risultava in gran parte “agricolo”, mentre adesso parrebbe rientrare nelle aree D. Una circostanza che necessita di ulteriori approfondimenti e di certificazioni inequivocabili” taglia corto Annino.






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