• Si ripetono con frequenza periodica gli incendi al Castello Eurialo
  • E’ un’antica fortificazione greca del IV secolo a.C.
  • Circondato ed invaso da erbacce secche
  • La Regione non riesce a mettere il sito in sicurezza
  • Il Comune di Siracusa propone di cedere quote di gestione ai privati

Il Castello Eurialo, l’antica fortezza greca risalente al IV secolo avanti Cristo, da anni è sotto attacco degli incendi. Il motivo consiste nella presenza di una fitta vegetazione che circonda ed invade le fortificazioni e nel periodo estivo quelle erbacce, ormai secche, diventano terreno fertile per gli incendi, che siano dolosi o no.

Castello chiuso per i gravi danni

Ieri l’ennesimo rogo nel sito, gestito dalla Regione, e si pensava che, dopo quello di circa 3 anni fa, tutto sembrava essere chiaro perché l’amministrazione regionale fu costretta a chiuderlo per i danni subiti.  Venne riaperto nell’agosto del 2019 dopo complessi interventi, infatti oltre sette ettari di terreno furono liberati da erbacce e alberi bruciati.

Le promesse di Musumeci

Quel giorno era presente il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, che assicurò interventi a protezione della fortezza. I residenti ed i proprietari di aziende agricole della zona, da tempo, chiedono dei lavori di bonifica dell’area del Castello e la messa in sicurezza degli alberi.

Regione assente

L’esperienza sembra ormai aver dimostrato che la Regione, di ogni colore politico, non riesce a mettere in sicurezza uno dei siti più antichi e suggestivi della Sicilia. Nelle settimane scorse, l’assessore alla Cultura del Comune di Siracusa, Fabio Granata, uno che Musumeci lo conosce bene, ha lanciato una proposta, quella di avviare un processo che porti ad una cessione  parziale in favore di privati delle quote di gestione di alcuni tesori archeologici.

Gestione ai privati

“Il Castello Eurialo, il Ginnasio Romano, il Tempio di Giove, gli Ipogei – spiegano il sindaco Francesco Italia  l’assessore alla Cultura, Fabio Granata – di Piazza Duomo, i Magazzini di Torre dell’acqua alla Marina, gli ampi spazi espositivi confinanti con il Museo del Papiro nell’Ex Convento di Sant’Agostino, il Museo del Mare di Via Zummo sono esempi concreti di spazi che  potrebbero  “fuoriuscire” dalle competenze attribuite a noi o alla Regione e far parte di un progetto  dedicato all’associazionismo qualificato e alla impresa culturale che possa assicurarne la regolare apertura e la piena valorizzazione”.