La Procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta sulla catena di incendi che, nei giorni scorsi, hanno devastato l’intero territorio siracusano, da nord a sud.

L’inchiesta della Procura di Siracusa

Al lavoro, insieme ai magistrati, ci sono i carabinieri e la Forestale: sotto i riflettori degli inquirenti non ci sono i “soliti” attentatori, che, puntualmente, ogni anno, in corrispondenza del periodo estivo, scatenano dei roghi ma anche i proprietari dei terreni incolti.

I fari sui proprietari, pubblici e privati, dei terreni incolti

In merito a questi ultimi, nella lente di ingrandimento della Procura ci sono da una parte i privati ma anche gli enti pubblici: gli investigatori, in queste ore, stanno compiendo delle verifiche, da un estremo all’altro della provincia, da Portopalo fino a Lentini, al fine di accertare in quali appezzamenti di terreni, ritenuti insicuri e soggetti allo scoppio di roghi, si sono originati gli incendi.

I sopralluoghi delle forze dell’ordine

La parola d’ordine è di procedere speditamente con le ispezioni, al termine delle quali la relazione finirà sul tavolo del Procuratore, Sabrina Gambino, che sta coordinando l’inchiesta.

Le accuse della sindaca di Portopalo

Lunedì scorso, in occasione del vasto rogo che ha interessato contrada Maucini, a Portopalo, costringendo i soccorritori a disporre l’evacuazione di una casa di riposo, la sindaca, Rachele Rocca, sulla propria pagina social, ha lanciato degli attacchi precisi ai proprietari di alcuni terreni, da cui si sarebbero originati i focolai.

Il distributore di benzina vicino alle sterpaglie

A Siracusa, le attenzioni si stanno orientando sull’inferno scoppiato nell’area del Villaggio Miano: sono andati a fuoco un distributore di benzina e contestualmente sono state incenerite delle macchine appartenenti ad un autosalonista.

Gli inquirenti sono perfettamente a conoscenza che, soprattutto attorno alla pompa di benzina, c’erano diffuse sterpaglie, mai tagliate e molto secche, insomma sarebbero state terreno fertile per i roghi, così come è avvenuto. Di chi sono quei terreni? E’ quello che gli investigatori intendono svelare per poi punire i responsabili.

Il canale Galermi

C’è un altro nodo da sciogliere, quello legato ad un rogo esploso in viale Epipoli, a ridosso di un complesso di villette, spento dal titolare di un’azienda e dal suo personale. Loro stessi, al termine delle operazioni di spegnimento, hanno evidenziato la presenza di sterpaglie nel canale Galermi, totalmente a secco. Di certo, appare difficile immaginare che appartenga ad un privato.