• Lettera al prefetto di Siracusa di un’associazione ambientalista
  • Denunciato il fenomeno del pascolo abusivo nelle zone in cui si sono verificati incendi
  • I roghi hanno interessato la zona sud e la zona montana

Una lettera è stata recapitata al prefetto di Siracusa per denunciare il fenomeno del pascolo abusivo  nell’area della Montagna di Avola e nella Riserva di Cava Grande di Cassibile.

Il fenomeno del pascolo abusivo

Ad inviarla l’associazione Acquanuvena che stima, in queste zone  colpite dagli incendi,  la presenza di 300 capi di bestiame. “Non volendo necessariamente collegarli – si legge nella lettera –  come cause ed effetto abbiamo però notato che nello stesso territorio in cui si trovano, in queste ultime settimane ci sono stati già diversi incendi che hanno colpito vaste aree, per cui si è reso necessario l’intervento dei mezzi aerei”.

“Crediamo che il fenomeno del pascolo incontrollato ed abusivo – si legge nella lettera inviata al prefetto di Siracusa, Giusi Scaduto – stia prendendo piede in tutte le zone della nostra area collinare, a partire dai terreni che non vengono coltivati e sono lasciati abbandonati”.

Perché bruciare?

Ma è altrettanto vero che, come spiega la stessa associazione, la legge vieta per 10 anni il pascolo nelle aree colpite dagli incendi. Perché bruciare allora?

L’ipotesi legata alla mafia

Un tesi investigativa, legata al fenomeno dei roghi dolosi, spiega che si tratta di una dimostrazione di forza da parte di gruppi criminali, tra cui cosche mafiose, che, incenerendo una vasta area, intendono lanciare un messaggio chiaro, quello di poter decidere del destino di un territorio.

Roghi per gli sversamenti dei rifiuti

Un altro elemento che gli inquirenti prendono in considerazione è che le stesse bande usino i roghi per gli sversamenti illeciti di rifiuti. Ma è, comunque, un fenomeno variegato e la casistica è vasta: negli anni scorsi, carabinieri arrestarono un ex finanziere in pensione, indicato come l’autore di un rogo che devastò l’area delle Saline di Priolo.

La striscia di incendi

Da settimane, nel Siracusano si verificano numerosi incendi che hanno soprattutto colpito la zona sud, tra Avola e Noto, e quella montana. Nei giorni scorsi, un vasto fronte ha polverizzato una fetta della Valle dell’Anapo, una delle aree naturalistiche più importanti della Sicilia. Il Mai, movimento anti incendio ibleo, ha inviato una lettera al Capo dello Stato per chiedere l’invio dell’Esercito.

La Riserva di Cava Grande

E fu proprio un incendio a causare la chiusura della riserva di Cava Grande del Cassibile. “La Riserva, come lei ben sa, è chiusa da 6 anni, a causa – si legge nella lettera dell’associazione Acquanuvena – di un incendio che interessò la zona centrale, precisamente l’area che è più conosciuta e frequentata, quella chiamata dei Laghetti. Oggi è ancora chiusa in attesa che vengano realizzate le opere di messa in sicurezza del sentiero che serve per la fruizione di quell’area. In questi anni, però, il grave problema degli incendi periodici non è stato risolto, in mancanza di un serio programma di prevenzione e controllo del fenomeno”.