Ha patteggiato 2 anni di reclusione Michele Roccasalva, 33 anni, ritenuto responsabile di un incendio appiccato nel giugno del 2018  ad un bar di Rosolini, in piazza degli Angeli. L’uomo, difeso dall’avvocato Junio Celesti, nelle ore successive all’arresto dei carabinieri, che lo trovarono non molto distante dall’attività commerciale, ammise, nel corso dell’interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Siracusa, di aver agito a causa di una ripicca nei confronti del proprietario. Avrebbe avuto un tale risentimento da meditare di dare alle fiamme il suo locale, ed il piano lo avrebbe elaborato da solo. Non ci sarebbero altre persone coinvolte in questa storia.

Ma gli episodi inquietanti a Rosolini non sono sporadici, anzi alcuni di questi sono stati abbastanza eclatanti. All’inizio dell’anno fu data alle fiamme l’auto del presidente del Consiglio comunale, Piergiorgio Gerratana, e come reazione al gesto, nei giorni successivi, venne organizzata una marcia di solidarietà a cui presero parte numerosi bambini.  Pochi giorni prima del rogo al bar in piazza degli Angeli, si registrò un incendio appiccato contro un veicolo della sorella di un candidato a sindaco del M5S, qualche mese prima, invece, ad essere incenerita fu l’auto dell’ex assessore ai Lavori pubblici del comune di Rosolini, Carmelo Di Stefano, destinatario nel novembre del 2016 di un altro messaggio inquietante: sulla sua auto furono lasciate  una testa di pecora mozzata e un bossolo di fucile. Un avvertimento simile, con il rinvenimento di una testa di una pecora, venne lanciato all’inizio del 2018 ad un ingegnere, genero del dirigente comunale,  responsabile del settore Ecologia e Protezione civile del comune, indicato come il vero bersaglio del gesto.

 

 

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