“Il Comune di Siracusa si costituirà parte civile in quanto parte lesa”. Lo afferma a BlogSicilia il delegato del sindaco di Siracusa ai Servizi cimiteriale, Giovanni Di Lorenzo, in merito all’inchiesta della Procura di Siracusa e degli agenti della Squadra mobile sulla presunta compravendita illecita di cappelle del cimitero di Siracusa, culminata con l’arresto del direttore del camposanto, Fabio Morabito e di un operaio, Marco Fazzino.

L’indagine nacque nel dicembre del 2019 dopo la scoperta di una donna: si accorse che nella tomba di famiglia mancavano le salme dei congiunti al cui posto ce ne erano delle altre.

Possibile che nessuno ha mai sospettato di nulla?

I fatti contestati dall’autorità giudiziaria si riferiscono al 2019 (Di Lorenzo ha assunto l’incarico affidatogli dal sindaco, Francesco Italia nel settembre del 2021 ndr), di certo è un fatto gravissimo ma ringraziamo la polizia e la magistratura per le attività fin qui svolte. L’auspicio è che si faccia chiarezza nel più breve tempo possibile ma voglio ribadire che il Comune di Siracusa si costituirà parte civile in quanto parte lesa. In ogni caso, il livello di attenzione da molto tempo è massimo e tale resterà”.

Come viene gestito adesso il cimitero?

Il direttore era una figura intermedia, la gestione del cimitero è nelle mani del dirigente dei Servizi cimitero, Salvo Correnti, e sono state avviate delle procedure interne di controllo allo scopo di svelare se, oltre a quanto emerso nelle indagini, ci sono altri danni che saremmo pronti a denunciare, cosa che abbiamo fatto, anche personalmente

Lei subì un’intimidazione un anno fa. Pura coincidenza o cosa?

L’intimidazione è avvenuta nell’area del cimitero, attendo che si faccia luce su quell’episodio che non auguro nemmeno al peggior nemico. Voglio sperare che non vi siano collegamenti con quanto accaduto l’estate scorsa.

Dipendenti coinvolti nell’inchiesta trasferiti

Frattanto, sono stati destinati ad altri incarichi i dipendenti del Comune di Siracusa coinvolti nell’inchiesta della Squadra mobile. Nel registro degli indagati ci sono una dipendente dell’ufficio servizi cimiteriali del Comune di Siracusa, un  geometra dipendente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Siracusa e l’allora dirigente comunale del Settore Servizi cimiteriali che è in pensione.

 

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