La Procura di Siracusa ha chiesto la condanna a sei anni di reclusione per  un agente della Forestale, Paolo Tanasi, in servizio a Siracusa, ritenuto responsabile di un incidente costato la vita ad una coppia. Nell’agosto del 2009, sulla Maremonti, la strada che lega il capoluogo siciliano con la zona montana della provincia, si verificò un drammatico scontro tra auto in cui morirono due coniugi  Paolo Zuccarello, meccanico, 49 anni di Cassibile, e la moglie Raffaella Belfiore, 45 anni di Palazzolo Acreide.

Le vittime, secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, erano a bordo della loro macchina, centrata da un altro veicolo, su cui viaggiavano Paolo Tanasi ed un collega. Un impatto terribile, come accertato dagli agenti della Polizia municipale, ed il primo a perire fu il meccanico mentre la consorte, dopo essere stata estratta dal veicolo  dai vigili del fuoco, spirò nei minuti successivi, nonostante i tentativi dei soccorritori di tenerla aggrappata alla vita

Ma la difesa dell’imputato, difeso dall’avvocato Sebastiano Troia, ritiene che l’agente della Forestale abbia provocato l’incidente non per distrazione o per altro, quanto per un problema di carattere neurologico. Il legale, infatti, ha presentato una relazione dei medici del Cannizzaro di Catania, ospedale presso cui fu trasferito l’imputato per via delle gravi ferite riportate, in cui emergerebbe una patologia, cioè “la perdita momentanea di coscienza”.

Secondo la tesi della difesa, Tanasi, in quegli istanti drammatici, non era in se, per cui non avrebbe potuto far nulla per evitare l’incidente mortale. Nella prossima udienza, al palazzo di giustizia di Siracusa, il legale presenterà le sue argomentazioni per scagionare l’imputato.

Nel luglio scorso, il tribunale di Siracusa ha condannato a 4 anni di reclusione Santo Salerno, 24 anni, imputato per l’omicidio stradale in cui perse la vita Renzo Formosa, 16 anni. Si chiude così una vicenda tormentata, con ben 3 richieste di patteggiamento bocciate, che ha avuto inizio il 21 aprile del 2017 quando, secondo la tesi dei magistrati della Procura di Siracusa,  l’imputato, a bordo di una macchina, una Fiat Panda, travolse in via Bartolomeo Cannizzo, il minorenne che era in sella ad uno scooter, morto nelle ore successive in ospedale a causa delle gravi ferite riportate.