Il tribunale di Siracusa ha condannato a 4 anni di reclusione Santo Salerno, 24 anni, imputato per l’omicidio stradale in cui perse la vita Renzo Formosa, 16 anni. Si chiude così una vicenda tormentata, con ben 3 richieste di patteggiamento bocciate, che ha avuto inizio il 21 aprile del 2017 quando, secondo la tesi dei magistrati della Procura di Siracusa,  l’imputato, a bordo di una macchina, una Fiat Panda, travolse in via Bartolomeo Cannizzo, il minorenne che era in sella ad uno scooter, morto nelle ore successive in ospedale a causa delle gravi ferite riportate. La famiglia della vittima, nel corso delle indagini, aveva anche puntato l’indice contro due agenti della Polizia municipale, accusati di aver favorito l’imputato, figlio di un loro collega. Per questo motivo, i due vigili urbani furono iscritti nel registro degli indagati per abuso di ufficio ed omissione di atti d‘ufficio ma dopo la richiesta del pm  di Siracusa, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Siracusa ha disposto l’archiviazione per i due.

Nello specifico, le contestazioni della famiglia di Renzo Formosa, hanno interessato alcune circostanze, tra cui quella per cui il conducente dell’auto non è stato sottoposto all’esame per accertare se avesse assunto sostanze alcoliche o stupefacenti. Inoltre, i parenti del minore hanno mostrato più di una perplessità sul fatto che, nonostante il mezzo guidato dal ventiquattrenne non avesse copertura assicurativa, allo stesso giovane  non è stata sospesa la patente. In riferimento ai test sulla presenza di alcool o di droga nel sangue, il magistrato ha sostenuto nella richiesta di archiviazione che “tale obbligo non esiste”. Inoltre, “l’analisi della norma, pur non priva di profili di ambiguità, lascia intendere che la decisione di sottoporre soggetti coinvolti  in incidenti automobilistici da parte della Polizia intervenuta costituisca una facoltà e non un obbligo”. Per la Procura, il mancato ritiro della patente è stato lecito. “Il ritiro della patente – scrive il magistrato nella sua richiesta – presuppone da parte degli agenti operanti una individuazione certa del responsabile dell’incidente, generalmente collegata ad una percezione diretta dell’evento o a una numerosità e convergenza delle testimonianze raccolte tale da non lasciare dubbi sulla ricostruzione dell’evento”.

Articoli correlati