• Parla il sindaco di Siracusa dopo le dimissioni di 2 assessori di Italia Viva
  • Francesco Italia si rivolge al Pd
  • Il primo cittadino lancia stoccate all’ex alleato Giovanni Cafeo

Il terremoto nella giunta di Siracusa, con le dimissioni di due assessori di Italia Viva, apre dei nuovi scenari politici. Lo sa bene il sindaco, Francesco Italia, esponente di primo piano di Azione, il partito di Carlo Calenda, che già da questa mattina, pensa al riassetto della sua squadra di governo.

Il Pd dilaniato dalle correnti

Ed un ruolo chiave lo avrà certamente il Pd, immobilizzato, però, da una contrapposizione interna tra correnti che fino ad oggi ha frenato il rimpasto nella giunta di Francesco Italia, di cui si discute da tempo.

Italia Viva crea un problema

L’uscita di Italia Viva potrebbe creare più di un problema al Pd, che, frazionato in più anime, potrebbe arroccarsi sui nomi da proporre al primo cittadino. I maligni sostengono che le dimissioni degli assessori hanno come obiettivo frantumare ancora di più il Partito democratico. Francesco Italia, a BlogSicilia, si rivolge ai vertici del Pd.

“Un Pd unito è un valore aggiunto”

“Per quanto riguarda il Pd ritengo – dice Italia a BlogSicilia – che sia un alleato strategico, al quale ho sempre guardato ed a cui faccio un appello all’unità ed alla coesione, specie in un momento così importante per la città. Al momento, l’amministrazione ha prodotto progetti per 56 milioni di euro, per cui è chiaro che il partito presente in giunta può e deve giocare un ruolo ma questo passa da un’assunzione di responsabilità forte e di un superamento delle contrapposizioni che non sono nell’interesse della città. Non mi permetto di giudicare ma dal mio punto di vista, un Pd forte e unito è certamente un valore aggiunto”.

Sindaco, in giunta c’è anche una rappresentanza di Lealtà&Condivisione che esprime due assessori. Ci saranno cambiamenti anche per loro?

E’ chiaro che queste dimissioni di Italia Viva ci daranno la possibilità di fare un confronto con gli alleati e valutare i possibili scenari insieme.

L’ha sorpresa la scelta di Italia Viva di sfilarsi dalla giunta?

“Dopo due anni di amministrazione, una verifica sullo stato della coalizione è corretto farla. Tanto più se gli elementi che ci dividono sono così importanti. Tra questi, Italia Viva cita la gestione pubblica dell’acqua che dice di non condivide ma si è trattata di decisione presa da tutti i sindaci del Siracusano nel novembre del 2020 all’unanimità. Se i temi sono così dirimenti, mi sembra coerente che Italia Viva scelga di intraprendere un percorso diverso. Ma c’è anche una contraddizione, in quanto nel comunicato in cui vengono annunciate le dimissioni degli assessori si critica la definizione della pianta organica operata dalla mia amministrazione ma quel provvedimento porta la firma dei due assessori renziani”.

La stoccata al parlamentare regionale Cafeo

“Evidentemente, hanno cambiato idea ma ci sta, ricordo, infatti, che una fetta di Italia Viva, quella che fa capo a Foti (Gino Foti, ex sottosegretario al Tesoro ndr) ed al parlamentare regionale, Giovanni Cafeo, in occasione del ballottaggio del 2018, scelse di sostenere un altro candidato (Ezechia Paolo Reale, candidato a sindaco del Centrodestra ndr) anziché me. Non è certo una novità che in politica ci sia questa fluidità, peraltro erano mesi, se non anni, che persone vicine ad Italia Viva non lesinavano critiche, anche strumentali all’amministrazione”.

Qualcuno di Italia Viva l’ha informata delle dimissioni dei 2 assessori?

“Le dimissioni sono state ricevute dal segretario comunale intorno alle 11 ma nessuno del gruppo di Italia Viva né gli stessi assessori dimissionari hanno ritenuto opportuno informarmi personalmente. Devo dire che è l’unica parte spiacevole della vicenda. Dovrò valutare il nuovo assetto con la giunta, confrontandomi con i miei alleati e con i collaboratori più stretti”.

Si ricandiderà per un secondo mandato?

“E’ troppo presto per parlare di una ricandidatura a sindaco, di certo farò in modo che quanto costruito in questi anni, in parte in continuità con la precedente amministrazione, in parte in assoluta discontinuità,  fosse un patrimonio da non dilapidare. Farò del mio meglio per costruire una coalizione quanto più ampia possibile ma soprattutto ancorata a quei valori per me indispensabili. La mia candidatura, a quel punto, non sarà e non dovrà essere  un punto di partenza ma uno degli eventuali punti di arrivo ma non c’è nulla di scontato perché mi muovo nel contesto di una coalizione, per cui non ci si candida a prescindere”.

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