Sono state avviate le ricerche nella periferia di Noto e Pachino del corpo di Agata Scuto. La donna è scomparsa nel 2012 da Acireale. Ora, grazie ad una segnalazione pervenuta alla redazione di Chi l’ha visto, i Carabinieri hanno riavviato le ricerche. I militari hanno raggiunto un casolare nelle campagne tra Noto e Pachino, una zona molto isolata, lontana da ogni centro abitato, in provincia di Siracusa. L’inviato della trasmissione di Rai3 ha raccontato di aver visto una camera con le pareti annerite dalla fuliggine e, in un angolo, dei teli di plastica che coprivano degli abiti anch’essi parzialmente bruciati. Fra gli indumenti un paio di pantaloni verdi che il fratello di Angela, Gianluca, avrebbe riconosciuto.

Le indagini di Chi l’ha visto

L’attenzione della trasmissione televisiva che si occupa di cercare persone scomparse, si è concentrata in quella zona e su quel casolare perché proprio nelle vicinanze sarebbe stata vista la macchina di Rosario Palermo, il compagno della madre di Angela, arrestato nei giorni scorsi con l’accusa di essere coinvolto in questa vicenda.L’uomo poteva conoscere qual luogo perchè era lì che andava a raccogliere lumache.

Il movente di Palermo

Nel corso della trasmissione si è parlato di un possibile occultamento del corpo in una sorta di scantinato della famiglia. La casa è di proprietà del papà di Agata Scuto. Nella casa però il corpo della giovane non è mai stato rinvenuto.Ora gli investigatori credono possa trovarsi in quel casolare, stando a quanto l’uomo avrebbe detto fra sé e sé, preoccupato dalle indagini in corso. È verosimile che il movente dell’omicidio di Agata debba essere ricercato nella probabile scoperta dello stato di gravidanza della 22enne che Rosario Palermo voleva evitare si sapesse. È l’ipotesi avanzata dalla Procura di Catania.

Le indagini della procura di Catania

Rosario Palermo “aveva instaurato un rapporto particolare” con Agata Scuto. Lo rivelano le indagini che hanno portato all’arresto dell’uomo e che hanno consentito di chiudere il cerchio su un caso della scomparsa della donna allora 22enne avvenuto nel Catanese. Palermo era l’ex convivente della madre della giovane scomparsa di casa il 4 giugno del 2012. L’uomo è stato arrestato dai Carabinieri della compagnia di Acireale per l’omicidio e l’occultamento del cadavere della giovane il cui corpo non è stato mai trovato. L’uomo, lo accusa la Procura di Catania, “aveva fornito false notizie sui suoi spostamenti” e “cercato d’inquinare le prove”. Intercettato in auto, mentre parlava da solo, l’uomo avrebbe espresso il timore che il corpo della ragazza, che era stata strangolata e bruciata, potesse essere ritrovato.