• Il Tribunale del Lavoro ha condannato il Comune di Pachino
  • Accolto il ricorso di 14 dipendenti con contratti part time
  • E’ stato riconosciuto il lavoro a tempo pieno

Il Comune di Pachino è stato condannato a riconoscere ed a stipulare i contratti di lavoro full time a quattordici dipendenti dell’Ente. E’ quanto ha disposto la sentenza emessa mercoledì scorso dal Tribunale del Lavoro di
Siracusa che ha accolto il ricorso  della Cisl Funzione pubblica di Siracusa.

Il ricorso

Il ricorso, presentato dagli avvocati Vincenzo Minnella e Giorgia Rinaldo, era rivolto ad ottenere il diritto alla trasformazione del contratto di lavoro da part-time a tempo pieno in favore dei quattordici dipendenti del Comune di Pachino.

Il Tribunale del Lavoro ha riconosciuto il diritto dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato part-time che avevano prestato attività lavorativa integrativa di 12 e 18 ore, su richiesta dell’ente, per un periodo di tempo ininterrotto superiore a 12 mesi, ad avere consolidato il relativo orario di lavoro in misura pari a 36 ore settimanali, ed ottenere così la trasformazione del rapporto a tempo pieno.

“Giustizia è fatta” per la Cisl

“Giustizia è stata fatta. – ha tuonato il segretario generale della Cisl Fp Ragusa Siracusa, Daniele Passanisi – Nonostante le nostre reiterate richieste, inascoltate da parte del Comune di Pachino, è dovuta intervenire una Sentenza del Tribunale del Lavoro di Siracusa per dare ragione alla Cisl Fp, e garantire il rispetto dei diritti ai
lavoratori. Auspichiamo adesso che, dopo un periodo caratterizzato da forti criticità e difficoltà nelle relazioni sindacali, si trovi una sintesi e si avvii, con la nuova amministrazione che si insedierà a seguito delle imminenti elezioni, il necessario confronto con il sindacato”.

“Monito per gli altri Comuni”

“Il risultato ottenuto – ha rilevato Passanisi – è un esempio della validità delle ragioni addotte dalla Cisl Fp, oltre che un fondamentale precedente, e sottolinea allo stesso tempo un segnale importante che deve essere colto anche dagli altri Enti locali, evitando così ulteriori ed inutili ricorsi”.