• La Commissione regionale antimafia a Siracusa per discutere delle bombe carta
  • Ci sono stati 4 avvertimenti nel giro di poche settimane
  • L’incontro si terrà in Prefettura

Della catena di intimidazioni, culminate con l’esplosione delle bombe carte contro le attività commerciali di Siracusa, se ne discuterà domani in Prefettura.

L’Antimafia in Prefettura

La Commissione regionale antimafia presieduta da Claudio Fava incontrerà domani il prefetto, Giusi Scaduto ed i vertici delle forze dell’Ordine per provare a dare una chiave di lettura a questi episodi inquietanti e comprendere se dietro ci sono le organizzazioni mafiose che gestiscono le estorsioni.

La catena di avvertimenti con le bombe

Gli avvertimenti hanno interessato nell’ordine una tabaccheria in via Piave, nel quartiere della Borgata, un bar in viale Santa Panagia, a ridosso del palazzo di giustizia, un chiosco di fiori, situato in viale dei Comuni, nella zona di viale Scala Greca, ed infine un  pub, ricavato nella zona di via Filisto.

In merito al negozio di fiori, gli inquirenti sarebbero orientati a ritenere che possa essere riconducibile ad uno scontro tra il gestore ed un’altra persona, insomma non ci sarebbe una matrice mafiosa.

Le paure dei commercianti

Di certo, resta il gesto che preoccupa e non poco le associazioni dei commercianti che, oltre una settimana fa, hanno incontrato le forze dell’ordine ed il prefetto, in occasione del vertice del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Le spaccate

Sul tavolo, oltre alle questione delle bombe carta, è finita la catena di furti con spaccata che hanno riguardato 13 attività economiche ma nei giorni successivi gli agenti della Squadra mobile di Siracusa hanno fermato due giovani, accusati di questi saccheggi. Ad incastrarli sono state le immagini delle telecamere di sicurezza dei locali ma gli inquirenti sostengono che ci sono altre persone coinvolte.

Mancano le denunce

Nello stesso incontro in Prefettura, è emersa, in relazione alle intimidazioni con le bombe, la mancanza di denunce. “Nel corso della riunione, infine, si è preso, inoltre, atto che, all’accertata operatività di sodalizi mafiosi nella provincia di Siracusa, non corrisponde, tuttavia, un correlato numero di denunce per richieste estorsive o usurarie da parte degli operatori economici” si legge nel documento della Prefettura.

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