Quando nel giugno del 2013 Giancarlo Garozzo, ex esponente del Pd ed ora alfiere di Italia Viva, vinse il ballottaggio diventando sindaco di Siracusa come vice scelse uno sconosciuto.

Le origini del rapporto tra Garozzo ed Italia

Francesco Italia non era ancora un volto noto ed a fare il sindaco non ci pensava proprio. Parte della sua vita l’aveva trascorsa a Milano, candidandosi anche al Consiglio comunale del capoluogo lombardo a sostegno di Letizia Moratti. Alla vigilia delle elezioni del 2018, Garozzo, renziano della prima ora, decise di non correre per un secondo mandato, esausto da 5 anni trascorsi sotto la scure dei sodali di Sistema Siracusa, che, usando magistrati amici, pressarono per far aprire diverse inchieste contro il Comune di Siracusa. E poi ci fu l’attentato, con l’incendio della sua auto, parcheggiata sotto la sua abitazione. Una vicenda giudiziaria che si è conclusa con le condanne in primo grado per 3 parcheggiatori abusivi, presunti organizzatori di quel messaggio.

“Francesco, scendi in campo”

E si convinse che il suo braccio destro,  Francesco Italia, avrebbe potuto proseguire il lavoro della sua amministrazione. Una scommessa politica vinta ma da allora i rapporti tra i due si sono progressivamente sfilacciati nonostante nella giunta del sindaco Italia Viva abbia una sua rappresentanza.

Le stoccate di Italia

La rottura plastica è arrivata venerdì scorso quando l’attuale sindaco ha elencato una serie di “incompiute”, tra cui il caso del parcheggio Talete, chiuso dopo la scoperta del certificato anti incendio scaduto, riconducibili all’amministrazione Garozzo,  che, dopo una riflessione, ha risposto alle stoccate del suo ex amico Italia.

Garozzo: “Sul Talete, gestione pessima”

“E’ evidente che si tratta di una vicenda – dice a BlogSicilia, Giancarlo Garozzo – che è stata gestita male. Di certo, possiamo dire che nel 2018, su indicazione della mia amministrazione, furono svolti dei lavori relativi all’impianto anti incendio del parcheggio. Un fatto assodato, come ammesso dall’attuale sindaco, ma il punto è un altro e non va assolutamente dimenticato”.

“Abbiamo avuto il lockdown, durato un anno e mezzo, periodo in cui sarebbe stato più semplice compiere delle verifiche sullo stato del Talete, tenuto conto che la stessa amministrazione ha in mente di compiere un’opera di riqualificazione estetica dell’opera. Invece, ora, in piena estate, con le rappresentazioni classiche alle porte, ci ritroviamo senza un parcheggio strategico. Se questa vogliamo chiamarla efficienza, facciamolo pure”.

“Mobilità e navette, un salto nel passato”

L’ex sindaco attacca l’amministrazione Italia anche sul fronte del trasporto pubblico in Ortigia dopo la decisione dell’attuale primo cittadino di tagliare i bus navetta elettrici, gestiti in house, per affidarsi all’Ast.

“I bus navetta erano un vero fiore all’occhiello, tanto che eravamo- dice a BlogSicilia Giancarlo Garozzo – diventati un modello di riferimento su scala nazionale. La verità è che avevamo deciso di porre rimedio all’atavica inefficienza da parte dell’Ast e quella decisione di gestire in house il servizio dei bus navetta fu una rivoluzione nel campo della mobilità, al punto da avere riconoscimenti da parte del Governo nazionale”.

“La scelta dell’attuale amministrazione – spiega a BlogSicilia Garozzo – è un ritorno al passato, peraltro dei 6 bus messi a disposizione dall’Ast solo uno percorrerà il periplo di Ortigia contro i 4, nel periodo estivo, e 2 in inverno, di quelli sotto la mia amministrazione. I sindacati hanno ragione a lamentarsi, insieme a loro abbiamo consentito ai lavatori di una azienda di avere la patente per guidare quei mezzi dopo dei corsi, per i quali il Comune fece la sua parte”.

Il parcheggio del Molo Sant’Antonio

Il sindaco Italia, in merito al parcheggio del Molo Sant’Antonio, ha spiegato di aver provveduto alla sua bonifica e riqualificazione.

“In merito al parcheggio del molo Sant’Antonio, posso affermare, senza il rischio – dice a BlogSicilia, Giancarlo Garozzo –  di essere smentito, che è stata la mia amministrazione a provvedere alla sua sistemazione. Ricordo che era totalmente al buio, non c’erano nemmeno delle sbarre per regolamentarne l’accesso”