Il futuro del depuratore Ias di Priolo è sempre più nero, compresso tra l’inchiesta della Procura di Siracusa per inquinamento ambientale e dalla imminente fuga delle aziende del Petrolchimico che, nel 2026, avranno un impianto tutto per loro.
I privati staccheranno la spina
I privati sono i principali finanziatori di tutta la baracca, di proprietà della Regione ma tra i soci, oltre alle aziende, tra cui Isab, Sonatrach, Versalis, Sasol, ci sono i Comuni di Priolo e di Melilli, che conferiscono i reflui civili. In un recente Consiglio comunale, tenutosi a Siracusa, si è discusso di come salvare il depuratore, che secondo quanto sostenuto dalla Uiltec, ha un costo di circa 4 milioni di euro l’anno, tra gestione e manodopera.
Un grande depuratore per i Comuni
L’idea prevalente, peraltro dibattuta da almeno 2 anni, è di convertire l’impianto, trasformandolo in un depuratore di reflui dei Comuni del Siracusano: a Melilli e Priolo, dovrebbero aggiungersi Siracusa, Solarino e Floridia, che, attualmente conferiscono nel depuratore di contrada Canalicchio, alla periferia sud di Siracusa, gestito dalla Siam, la quale, però, cederà le redini ad Aretusacque, la società mista, a maggioranza pubblica, vincitrice dell’appalto per la gestione idrica su scala provinciale per un periodo di 30 anni.
L’impianto di Siracusa
L’impianto di Siracusa non è che funzioni benissimo, tenuto conto che i reflui trattati finiscono nelle acque del Porto Grande. In questa partita, però, si sarebbe chiamato fuori il Comune di Augusta, che non ha mai avuto un depuratore, tutt’oggi scarica in mare ma ha ottenuto un finanziamento per costruirsene uno tutto suo.
I costi: chi paga?
Il segretario regionale della Uiltec, Andrea Bottaro, che ha partecipato al Consiglio comunale, ha smorzato i facili entusiasmi. “La struttura costa 4 milioni di euro l’anno, tra gestione dell’impianto, manodopera – dice Bottaro a BlogSicilia – e tutto il resto. Il grosso è sulla spalle dei privati, le aziende della zona industriale insomma. Una volta che si staccheranno, chi pagherà quelle cifra? I Comuni che si allacciano? Una soluzione che sembra remota, tenuto conto che i Comuni di Priolo e Melilli versano cifre irrisorie”.
La questione del lavoratori
Altro aspetto importante è la sorte dei 40 lavoratori che ad oggi sono impiegati nell’Ias. “Che faranno? Transiteranno, eventualmente, nella nuova società idrica, Aretusacque? Sappiamo, però, che questa azienda applica contratti più bassi, sotto l’aspetto economico” analizza il segretario regionale della Uiltec.
I tempi
“E poi c’è una questione di tempo: se, ad esempio, si decidesse oggi di procedere, allacciando i Comuni che mancano, Siracusa, Solarino e Floridia, non si farebbe in tempo a renderlo operativo a settembre del prossimo anno, cioè quando le aziende conferiranno già nei loro depuratori” chiosa Bottaro, che, evidentemente, appare molto scettico su questa soluzione.
Il sindaco di Floridia, “disponibili ma non sia un salasso per i cittadini”
In Consiglio comunale, è intervenuto anche il sindaco di Floridia, Marco Carianni. “C’è disponibilità da parte della mia amministrazione – ha detto Carianni – a portare avanti il collegamento AIS, anche perché anche da siracusano, per me è intollerabile che si continui a scaricare presso il Porto Grande. Mi auguro che si è d’accordo, però, di tutelare anche i miei cittadini, che non possono essere vittime di un salasso, anche per negligenza della politica”




Commenta con Facebook