“Con la salute umana non si scherza. Non possiamo più permetterci di indugiare sulla definitiva bonifica della rada di Augusta. Da troppo tempo, pur conoscendo lo stato di inquinamento, che rappresenta un serio problema anche per la fauna ittica, non si è ancora intervenuti. Da oggi si cambia percorso: il presidente della Regione parteciperà a tutti i tavoli ministeriali per accelerare l’iter che porti allo sblocco delle risorse a disposizione”.
E’ quanto il governatore della Sicilia Nello Musumeci ha annunciato nel corso della riunione sul tema, da lui convocata e presieduta, nel Palazzo della Regione a Catania. Presenti i dirigenti generali dei dipartimenti regionali dell’Ambiente Beppe Battaglia e di Acqua e rifiuti Salvo Cocina, il dirigente del Servizio bonifiche dell’assessorato all’Energia Francesco Lo Cascio, il sindaco di Augusta Cettina Di Pietro, il dirigente generale di Arpa Sicilia Francesco Vazzana con il responsabile provinciale dell’Agenzia di Siracusa Antonio Sansone Santamaria e il segretario generale dell’Autorità portuale di sistema della Sicilia orientale Attilio Montalto. Una vicenda, quella dell’inquinamento delle acque antistanti il petrolchimico, che si trascina da una ventina di anni. Numerosi studi di alto livello scientifico hanno infatti evidenziato la presenza di minerali inquinanti, soprattutto mercurio e idrocarburi pesanti. Nel 2015, a tal proposito, Stato e Regione hanno firmato un Accordo di programma quadro che stanzia quattro milioni di euro a favore dell’Isola per procedere con la bonifica dell’area Siracusana. Da allora, tuttavia, nulla di concreto è stato fatto.
La successiva gestione commissariale del governo nazionale, però, ha reso tutto più complicato. Nello scorso novembre, il governo Musumeci ha sollecitato il ministero dell’Ambiente per la definizione della cosiddetta “contabilità speciale”, presupposto indispensabile per procedere con la redazione del progetto.
“Nei prossimi giorni – continua il presidente della Regione – scriveremo al ministro Costa perché si acceleri: sbloccare le risorse è diventato un obiettivo prioritario dell’azione del mio governo. Non possiamo più permetterci ulteriori ritardi, i cittadini del Siracusano non lo capirebbero. Già da adesso, comunque, va affrontato il tema di quale debba essere il futuro del porto di Augusta. Noi abbiamo le idee chiare: deve diventare un punto di riferimento per tutto il traffico mercantile che arriva dal Canale di Suez. Su questo progetto avremo modo di confrontarci con il Comune e con l’Autorità portuale e sono certo che arriveremo a una soluzione condivisa che potrà poi essere discussa con il governo nazionale. Ma ogni futura destinazione del porto di Augusta rimane subordinata alla bonifica del suo mare”.
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