Si terrà domani mattina alle 10, al Tribunale di Siracusa, l’udienza di convalida dei fermi nei confronti di Salvatore e Manuel Rametta, padre e figlio, rispettivamente di 57 e 26 anni, accusati dell’omicidio di Paolo Zuppardo, 48 anni, deceduto nell’ospedale di Avola dopo un agguato avvenuto la sera di mercoledì scorso ad Avola.
L’incarico ai medici legali per l’autopsia
In giornata ci sarà il conferimento dell’incarico a due medici legali, Giuseppe Ragazzi e Giulia Grazia Pantè, che eseguiranno l’autopsia sulla salma della vittima, un uomo con un passato turbolento, scandito dal coinvolgimento in inchieste per traffico di droga ed estorsioni.
I dubbi sulle cause della morte di Zuppardo
L’esame sarà fondamentale per svelare le ragioni del decesso del 48enne e verificare se davvero è morto a seguito dei colpi di pistola esplosi da un’arma sequestrata dalla polizia e ritenuta nella disponibilità degli indagati. Gli agenti del commissariato di Avola ed i magistrati della Procura di Siracusa nutrono dei dubbi su questa ipotesi: secondo un’autorevole fonte, ascoltata da BlogSicilia, emergerebbe una lesione in prossimità della nuca del 48enne, per cui resta da comprendere se riconducibile ad un proiettile o ad un colpo inflitto con il calcio dell’arma, così forte da portarlo poi alla morte, avvenuta qualche ora dopo all’ospedale Di Maria di Avola.
I filmati delle telecamere
Una mano, nella ricostruzione della vicenda, potranno darla i filmati delle telecamere di sicurezza della zona in cui è avvenuto lo scontro, preceduto da un inseguimento in auto. Come riferito dalla Questura, in merito al fermo dei due Rametta, entrambi in carcere ed accusati anche di porto e detenzione di arma clandestina, è stato precisato che sono stati gli stessi indagati a costituirsi, presentandosi nella sede del commissariato.
La confessione
Secondo la tesi della polizia, i due hanno confessando “di aver percosso violentemente la vittima” ma non di aver sparato: elementi che, comunque, saranno definiti meglio nell’interrogatorio di domani al palazzo di giustizia di Siracusa. Sul movente, si è parlato, sulla scorta delle informazioni fornite dagli inquirenti, di dissidi tra i Rametta e Zuppardo che sarebbero andati avanti da mesi.
Il sequestro dei telefonini
Allo scopo di cristalizzare meglio i rapporti tra le parti, il pm di Siracusa ha disposto il sequestro dei telefonini, nella cui memoria potrebbero esserci altri aspetti fin qui non del tutto emersi.
Commenta con Facebook