E’ indicato dai magistrati della Dda di Catania come il capo del gruppo coinvolto nell’operazione dei carabinieri che si è conclusa nelle settimane scorse con 11 ordinanze di custodia cautelare per mafia e droga.
Il principale accusato
Lui è Davide Pincio, 53 anni, che ha già scontato una condanna per associazione mafiosa legata al processo Borgata, che, nel corso dell’interrogatorio davanti al gip ha fornito una sua versione dei fatti sulla vicenda, attaccando l’attendibilità dei collaboratori di giustizia.
La difesa
L’indagato, difeso dall’avvocato Junio Celesti, ha affermato che i pentiti, su cui si basano le accuse dei magistrati della Procura distrettuale di Catania e dei carabinieri di Siracusa, non sono a conoscenza dei fatti, altrimenti ne avrebbero parlato molto prima. Da parte sua, la difesa ha preannunciato un ricorso al Tribunale del Riesame.
Le accuse
Secondo gli inquirenti, invece, l’inchiesta ha permesso di delineare l’organigramma dell’associazione, con al vertice Pincio, ritenuto esponente di spicco del clan Santa Panagia. Nel corso delle indagini sono state arrestate in flagranza quattro persone, smantellate due piazze di spaccio in via delle Mandria a Siracusa e in via Marina di Melilli a Floridia e sequestrati sei chili di cocaina, armi da fuoco detenute illegalmente e 153.000 euro in contanti.
I sequestri di immobili e soldi
Inoltre, sono stati sequestrati beni mobili e immobili per un valore complessivo di oltre 500.000 euro, tra cui una società a Canicattini Bagni, tre abitazioni, un terreno agricolo e diversi conti correnti.
Chi sono gli altri indagati
Le misure cautelari in carcere hanno interessato: Vincenzo Bramante, 47 anni; Davide Pincio, 52 anni; Vincenzo Zocco, 27 anni; Sebastiano Mangiafico, 22 anni; Massimiliano Mangiafico, 27 anni; Paolo Sbriglio, 27 anni; Samantha Carrubba, 45 anni; Francesco Bifumo, 29 anni. Ai domiciliari: Demian Giuffrida, 25 anni; Antonio Bramante, 71 anni; Natalina Carrubba, 61 anni.






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