Dovrà scontare in carcere, nella casa di reclusione di Augusta, la pena definitiva ad 11 anni e 10 mesi di reclusione Francesco Caltabiano, 65 anni, di Francofonte, indicato dai magistrati della Dda di Catania come uno degli esponenti di punta del boss Nello Nardo, a capo della cosca che porta il suo nome, capace di controllare tutti i traffici illeciti nella zona nord della provincia di Siracusa.

Mafia, estorsione e sequestro di persona

I carabinieri della stazione di Francofonte hanno notificato la misura cautelare al 65enne emessa dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Catania.

Deve rispondere di associazione mafiosa, estorsione, violazione della normativa in materia di armi, sequestro di persona e rapina aggravata commessi a Catania, Siracusa e Lentini dal 2016.

L’uomo era già stato arrestato a novembre 2017 nell’ambito dell’operazione “Chaos” della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania e ristretto in carcere, ma nel 2022 aveva beneficiato degli arresti domiciliari per ragioni di salute.

L’inchiesta Chaos

Secondo quanto emerso in quell’inchiesta, a cui hanno lavorato i carabinieri, vi sarebbe stato un summit di mafia avvenuto in un casolare nel territorio di Francofonte il 20 ottobre del 2016 per appianare dei contrasti tra le famiglie mafiose Mazzei e Santapaola-Ercolano che si sarebbero contese l’area nord del Siracusano. Il clan Nardo, da sempre, è legato da una storica alleanza con Santapaola ed in quel vertice avrebbe preso parte proprio Francesco Caltabiano, “delegato” di Nardo.

Le intercettazioni

Di quel summit vennero a conoscenza i carabinieri che piazzarono delle microspie per ascoltare le conversazioni. “Questa situazione – spiegavano i ‘santapaoliani al tavolo con i vertici degli altri clan e gruppi – si deve fermare.. noialtri non ci siamo permessi, mai, a fare queste cose fra noialtri… ci sediamo e la discutiamo civilmente… fino a quando non ci sono morti e cose… e questo dobbiamo evitare…”. Quindi, sottolinea il ‘portavoce’ parlando con i Mazzei, “questo problema che è anche in casa vostra lo dobbiamo risolvere…”. E non esitano a citare l’omicidio di ‘pulizia interna’ di Angelo Santapola, ucciso dal suo stesso clan perché “non rispettava le regole”.

I problemi di cassa

Tra gli altri argomenti ci sarebbero stati i soldi e sotto questo aspetto Caltabiano avrebbe fatto delle proposte concrete, come mettere le mani sulla gestione dell’accoglienza dei migranti. E nel corso del vertice mafioso avrebbe citato l’esempio dei “siracusani” che sarebbero riusciti a fare lauti affari, grazie al loro avvicinamento alla politica.